L’identificazione digitale con l’App IO: uno sguardo alla normativa e alla prospettiva di sostituire la carta d’identità
L’identificazione digitale con l’App IO: uno sguardo alla normativa e alla prospettiva di sostituire la carta d’identità

Negli ultimi anni, l’Italia ha compiuto importanti passi avanti nel processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA). Uno degli strumenti cardine di questa trasformazione è l’App IO, che consente ai cittadini di accedere a servizi pubblici in modo semplice e sicuro, direttamente dal proprio smartphone. Ma è realmente possibile utilizzare l’App IO come sostituto della carta d’identità fisica per identificarsi? In questo articolo analizziamo il quadro normativo, le potenzialità e i limiti attuali di questo strumento.
Che cos’è l’App IO
L’App IO è l’applicazione ufficiale sviluppata dal Team per la Trasformazione Digitale (oggi sotto la responsabilità del Dipartimento per la trasformazione digitale) e gestita da PagoPA S.p.A. L’obiettivo principale dell’app è semplificare l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione: dai pagamenti dei tributi locali (come la TARI) al pagamento del bollo auto, dalla richiesta di certificati comunali ai bonus governativi (ad esempio il Cashback di Stato, quando era in vigore).
Per accedere all’App IO è necessario autenticarsi tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica). In questo modo, l’utente può consultare comunicazioni e notifiche provenienti dagli enti aderenti e usufruire di servizi senza dover continuamente inserire dati personali o ripresentare documenti cartacei.
L’identificazione digitale in Italia: SPID, CIE e CNS
Prima di capire se l’App IO possa “sostituire” la carta d’identità fisica, è utile inquadrare l’attuale sistema di identificazione digitale in Italia. Sono tre i principali strumenti riconosciuti per l’identificazione:
SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale)
- Riconosciuto a livello nazionale per accedere ai servizi online della PA.
- È previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 24 ottobre 2014 e disciplinato dal Regolamento eIDAS (Regolamento UE n. 910/2014), nonché dal Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. 82/2005 e s.m.i.).
CIE (Carta d’Identità Elettronica)
- Documento di riconoscimento che, oltre al formato fisico, contiene un microchip con i dati del titolare (foto, firma digitale del Ministero dell’Interno, impronte, ecc.).
- Permette l’autenticazione sicura ai servizi online della PA.
- Rilasciata dal Ministero dell’Interno, in attuazione del D.L. 78/2015, del Codice dell’Amministrazione Digitale e di ulteriori disposizioni attuative.
CNS (Carta Nazionale dei Servizi)
- Strumento che consente di accedere ai servizi online della PA attraverso un certificato digitale contenuto in una smart card o in una chiavetta USB.
- Anch’essa fa riferimento al Codice dell’Amministrazione Digitale.
Quadro normativo di riferimento
3.1 Codice dell’Amministrazione Digitale (D.Lgs. 82/2005, s.m.i.)
Il CAD è il testo normativo che costituisce la “spina dorsale” della trasformazione digitale in Italia. Al suo interno, si definiscono principi, diritti e doveri relativi all’utilizzo delle tecnologie da parte della PA e dei cittadini.
- L’art. 64 del CAD disciplina l’uso delle identità digitali (SPID, CIE, CNS) per l’accesso ai servizi online della PA.
- L’art. 65 regola il valore delle comunicazioni e delle istanze trasmesse alla PA in modalità telematica.
3.2 Regolamento eIDAS (Reg. UE n. 910/2014)
Il Regolamento eIDAS è la norma europea che disciplina l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. Riconosce i vari mezzi di identificazione digitale (compreso SPID, che è stato successivamente notificato in ambito eIDAS), garantendo la mutua accettazione delle identità digitali tra Stati membri.
3.3 Decreti attuativi e linee guida dell’AGID
L’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) emana periodicamente linee guida e decreti attuativi per rendere operative le disposizioni del CAD e integrare le novità introdotte a livello europeo. Esse riguardano aspetti tecnici, di sicurezza e di interoperabilità delle identità digitali (SPID, CIE e CNS), nonché le modalità di adesione dei fornitori di servizi.
3.4 Decreto Semplificazioni (DL 16 luglio 2020, n. 76 convertito nella L. 11 settembre 2020, n. 120)
Il Decreto Semplificazioni ha accelerato il processo di trasformazione digitale, introducendo:
- L’obbligo per le PA di integrare SPID e CIE per l’accesso ai servizi digitali.
- L’obbligo di implementare l’App IO come canale privilegiato di comunicazione con i cittadini.
L’App IO può sostituire la carta d’identità fisica?
4.1 L’App IO come canale di accesso ai servizi
L’App IO, per sua natura, non è un documento di riconoscimento al pari della carta d’identità o del passaporto. Piuttosto, è uno strumento di accesso che sfrutta le identità digitali (SPID o CIE) già riconosciute dalla legge. Ciò significa che:
- Non è l’App IO in sé a identificare legalmente il cittadino; il ruolo di identificazione è svolto dalle credenziali SPID o dalla CIE, che sono conformi agli standard del CAD e del Regolamento eIDAS.
- L’App IO è un “contenitore” di servizi e notifiche, che permette di utilizzare in modo semplificato l’identità digitale per eseguire azioni burocratiche o ricevere comunicazioni dalla PA.
4.2 L’utilizzo dell’identità digitale al posto del documento fisico
A oggi, in ambito online, l’identità digitale (SPID/CIE) associata all’App IO può sostituire la necessità di esibire un documento fisico per gran parte dei servizi pubblici. Ad esempio:
- Presentare istanze telematiche a un Comune o a un Ministero.
- Accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico.
- Pagare tributi e multe.
- Richiedere certificati e visure.
In ambito offline (ad esempio, quando ci si presenta di persona a uno sportello o durante un controllo su strada), la carta d’identità fisica resta ancora l’unico documento di riconoscimento universalmente accettato. Allo stato attuale, l’App IO (o SPID/CIE su smartphone) non è considerata sostitutiva al 100% della carta d’identità fisica poiché, in molte situazioni, è obbligatorio un documento cartaceo o una versione elettronica con caratteristiche di sicurezza specifiche (come la CIE con chip NFC).
Prospettive future: verso un’identità digitale integrata
Le politiche di digitalizzazione del Governo italiano e il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione spingono verso un futuro in cui:
- Le identità digitali saranno sempre più usate nei contesti fisici (ad esempio, mostrando dal telefono un QR code univoco o sfruttando la CIE in modalità contactless tramite smartphone NFC).
- Sarà progressivamente riconosciuto valore legale ai documenti digitali equivalenti a quelli cartacei, in coerenza con le Linee guida europee sull’eID e i Wallet europei (si veda il pacchetto di riforma eIDAS in discussione a livello UE).
Tuttavia, per un pieno superamento della carta d’identità fisica, occorrerà:
- Adeguare la normativa nazionale ed europea, rendendo le credenziali digitali equiparabili in tutto e per tutto ai documenti fisici.
- Garantire standard di sicurezza (protezione dei dati personali, crittografia, resilienza informatica) e usabilità universali.
- Formare e informare cittadini e operatori, affinché l’identità digitale sia compresa e accettata in ogni contesto.
L’App IO rappresenta un pilastro della trasformazione digitale italiana, facilitando l’accesso a numerosi servizi pubblici. Attraverso l’autenticazione con SPID o CIE, l’App IO rende la fruizione dei servizi molto più rapida e semplice, riducendo la necessità di presentare documenti cartacei o recarsi fisicamente agli sportelli.
Tuttavia, al momento, l’App IO non sostituisce la carta d’identità fisica in situazioni di controllo o in ambito offline: la legge continua a richiedere un documento di riconoscimento ufficiale per l’accertamento dell’identità di persona. Il quadro normativo (Codice dell’Amministrazione Digitale, eIDAS, Decreti Semplificazioni) riconosce il valore dell’identità digitale a livello online, ma per un uso più esteso e al di fuori dei servizi telematici è necessaria un’evoluzione ulteriore della legislazione e dell’infrastruttura tecnologica.
In prospettiva, il consolidamento di SPID, CIE e l’arrivo di soluzioni come il wallet europeo potrebbero avvicinare l’Italia e l’Europa a un modello in cui la gestione dell’identità è completamente digitale, aprendo la strada al superamento (parziale o totale) dei documenti fisici. Ma il percorso normativo e tecnologico per arrivarci è ancora in divenire. Nel frattempo, l’App IO rimane il veicolo ideale per dare concretezza alla trasformazione digitale, semplificando la vita dei cittadini e avvicinando progressivamente la PA alle esigenze moderne.