L’intelligenza artificiale a scuola, è davvero rivoluzione? Parlano i docenti che la utilizzano: strumento utile e affascinante, ma bisogna stare attenti
L’intelligenza artificiale a scuola, è davvero rivoluzione? Parlano i docenti che la utilizzano: strumento utile e affascinante, ma bisogna stare attenti

L’intelligenza artificiale sta davvero rivoluzionando il mondo della scuola? È uno strumento valido? Gli insegnanti hanno cominciato a utilizzarla per preparare e svolgere le lezioni? La usano stabilmente per realizzare e correggere i compiti? I loro studenti la utilizzano in modo corretto o solo utilitaristico? La testata giornalistica La Tecnica della Scuola ha cercato di rispondere a queste domande andando ad ascoltare alcuni docenti che ne fanno uso con costanza, per uso puramente formativo, dentro e fuori gli istituti scolastici: è stato chiesto loro cosa pensano dell’intelligenza artificiale, l’utilità effettiva nella didattica e il rapporto che hanno i loro allievi con l’innovazione tecnologica che sta stravolgendo la comunicazione.
“Nel momento in cui gli alunni chiedono di più, quindi nel momento in cui si passa dal mero testo a un’applicazione di quelle che sono le informazioni scolastiche alla vita concreta – ci spiega il professor Roberto Contessi, docente di filosofia, ora abbiamo la possibilità di consultare una sorta di Platone in carne e ossa attualizzato ad oggi, e trovo che questa funzione sia molto interessante”.
Niente più Google, ma Chat Gpt
Ma come la utilizzano gli studenti? Tanti di loro si avvalgono della versione libera di Chat Gpt. “Ho visto che – ha sottolineato il prof Contessi – anziché cercare su Internet il significato di qualcosa, oggi vanno direttamente su una di queste piattaforme di intelligenza artificiale e fanno la domanda” racconta il prof. Daniele Celli. Semplificarsi la vita, attraverso alcune app, ed “aiutarsi” nei compiti, ma attenzione agli errori che la macchina riflette sugli studenti. Errori che l’insegnante riesce a trovare”.
Cosa chiedono gli studenti?
La curiosità però muove gli studenti, e l’intelligenza artificiale aiuta a sviluppare gli argomenti. “Le domande che loro fanno all’intelligenza riguardano sempre questi aspetti – afferma la professoressa Carmela Romano, docente in un istituto professionale alberghiero di Soverato (Cz) – all’inizio spesso nelle classi le domande sono perché scoppiano le guerre e poi da lì comincia la discussione su che cos’è il potere, che ruolo gioca nella vita delle persone, quindi si parte sempre da un contesto molto ampio e poi ci si avvicina piano piano alle tematiche che invece i ragazzi vivono in prima persona”.
E, come detto, la possibilità di dialogare con Platone, stimola particolarmente i ragazzi: “La prima domanda che è stata posta è stata “Com’era Socrate?” ci dice il docente di filosofia Salvatore Privitera che insegna in un liceo del catanese – è venuta fuori molta politica, anche critica, cioè l’impostazione della città ideale se oggi avrebbe un risultato totalitario o meno”.
Ma l’intelligenza artificiale può essere davvero un valido supporto al fine dell’apprendimento degli studenti? “Come il compagno era utile quando ci aiutava a rinforzarci, l’intelligenza artificiale può essere utile quando non si sostituisce a noi ma quando ci aiuta a capire meglio quello che noi stiamo facendo – risponde ancora il professor Contessi – ci sono delle piattaforme che permettono questo, tecnicamente è la fase di autoapprendimento, cioè la fase in cui io ho uno sparring partner competente che mi aiuta ad allenarmi. Il grande punto è chi è ingaggiato e cioè spesso i ragazzi più deboli o quelli che hanno delle difficoltà poi non hanno voglia di rimboccarsi le maniche. Le macchine, le intelligenze artificiali però possono attuare delle forme di gaming cioè possono in qualche modo insegnarti concetti e percorsi anche molto complicati attraverso una forma di gioco”.
Per quantificare l’andamento del nuovo strumento, La Tecnica della Scuola e Indire hanno lanciato un questionario che interroga i docenti sul suo utilizzo effettivo e su quanto incide nella formazione dei loro studenti.
Le testimonianze dei docenti: video-interviste.
Per ulteriori informazioni: [email protected]