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L'intelligenza artificiale non sostituirà gli insegnanti: nuove opportunità per imparare l'inglese

In un mondo sempre più digitalizzato, il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nell’istruzione è diventato centrale, soprattutto quando si tratta di apprendere lingue come l’inglese. I...

A cura di Redazione
16 ottobre 2024 17:18
L'intelligenza artificiale non sostituirà gli insegnanti: nuove opportunità per imparare l'inglese -
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In un mondo sempre più digitalizzato, il dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) nell’istruzione è diventato centrale, soprattutto quando si tratta di apprendere lingue come l’inglese. Il British Council, attraverso un recente sondaggio citato dal Sole 24 Ore, ha evidenziato che l’IA non sostituirà gli insegnanti, ma offrirà strumenti aggiuntivi per migliorare l’esperienza didattica.

Secondo i dati del sondaggio, che ha coinvolto 1.792 professionisti dell’istruzione di 92 Paesi, vi è un equilibrio tra chi crede che l’IA possa parzialmente sostituire gli insegnanti (48,2%) e chi afferma che non accadrà affatto (43,5%). Ciò dimostra come la percezione del ruolo degli insegnanti stia evolvendo, ma non in modo drastico.

Il ruolo insostituibile degli insegnanti

Nonostante l’avvento dell’intelligenza artificiale, la figura dell’insegnante resta centrale nel processo educativo. Mina Patel, co-autrice del libro The Future of English: Global Perspectives, sottolinea che la tecnologia sta trasformando il come insegniamo, ma non il cosa. L’IA, infatti, non è destinata a sostituire l’insegnante, ma piuttosto a supportarlo. Gli studenti che imparano l’inglese in maniera informale, attraverso strumenti digitali o piattaforme di intelligenza artificiale, continuano a sentire il bisogno di una guida. Gli insegnanti rimangono figure chiave per garantire una struttura e un contesto educativo che l’IA non può replicare.

Inoltre, il 44% degli insegnanti ritiene che gli studenti stiano apprendendo l’inglese solo parzialmente, un dato che evidenzia l’importanza del ruolo umano nell’adattare il contenuto educativo alle esigenze reali degli allievi.

IA e apprendimento: un’opportunità per pensare oltre

Secondo Patel, l’IA non è una minaccia, bensì un’opportunità per espandere i metodi di insegnamento e per ridurre le disuguaglianze nell’apprendimento. Tuttavia, pone anche l’accento sulla necessità di formare i docenti sull’uso delle tecnologie emergenti. L’articolo sottolinea come molti insegnanti non abbiano ancora piena familiarità con l’IA, mentre gli studenti spesso padroneggiano meglio questi strumenti. Per evitare questo divario, è necessario investire nella formazione continua dei docenti.

Multilinguismo e futuro dell’inglese

Un’altra importante questione emersa dal sondaggio riguarda il multilinguismo. Il 49,6% degli intervistati europei ritiene che i Paesi in cui si parla solo inglese saranno svantaggiati in futuro. Questo suggerisce che l’apprendimento dell’inglese dovrebbe essere sempre più integrato con altre competenze linguistiche e culturali.

Patel evidenzia l’importanza di non vedere l’inglese come una lingua isolata, ma come uno strumento che deve essere utilizzato per raggiungere scopi specifici. Questo cambiamento di paradigma porterà a un apprendimento più contestualizzato e utile.

Collaborazione tra pubblico e privato

Il Sole 24 Ore conclude sottolineando come sia fondamentale la collaborazione tra settore pubblico e privato per promuovere modalità di apprendimento flessibili e informali, in grado di rispondere alle esigenze della società moderna. L’IA può aiutare a integrare queste modalità, ma solo con il supporto continuo di insegnanti formati e competenti.

In definitiva, l’intelligenza artificiale rappresenta un potente alleato per gli insegnanti e non un loro sostituto, offrendo nuove prospettive per l’apprendimento dell’inglese e per il futuro dell’istruzione.

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