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Lode agli esami di maturità: per il TAR Lazio decidono gli insegnanti

La recente sentenza del TAR del Lazio, sede di Roma, ha chiarito un aspetto delicato relativo alla valutazione finale degli esami di maturità: l’assegnazione della lode non è un diritto automatico deg...

A cura di Redazione
29 ottobre 2024 16:18
Lode agli esami di maturità: per il TAR Lazio decidono gli insegnanti -
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La recente sentenza del TAR del Lazio, sede di Roma, ha chiarito un aspetto delicato relativo alla valutazione finale degli esami di maturità: l’assegnazione della lode non è un diritto automatico degli studenti che conseguono il massimo dei voti, ma una decisione discrezionale della commissione d’esame. Questo pronunciamento, emesso dalla sezione terza bis con la sentenza n. 18170 il 21 ottobre 2024, nasce dal ricorso di uno studente che, pur avendo ottenuto 100/100, non ha ricevuto la lode.

Il caso: il ricorso di uno studente

La vicenda ha coinvolto uno studente di un liceo scientifico, il quale, dopo aver raggiunto il massimo dei voti, si è visto negare la lode dalla commissione. Ritenendo che la decisione fosse ingiustificata, lo studente ha deciso di presentare ricorso al TAR del Lazio, lamentando l’assenza di una motivazione esplicita da parte della commissione e considerandola, quindi, una scelta incoerente rispetto ai giudizi positivi espressi durante l’esame. A suo parere, la mancata assegnazione della lode, di fronte a una valutazione complessiva eccellente, avrebbe richiesto una spiegazione dettagliata, poiché risultava contraddittoria.

La sentenza del TAR: la lode è una scelta discrezionale

Analizzando il ricorso, i giudici amministrativi hanno ribadito un concetto fondamentale: il punteggio massimo di 100/100, anche se segno di eccellenza, non garantisce automaticamente la lode. Quest’ultima rappresenta un riconoscimento aggiuntivo, concesso solo a discrezione della commissione d’esame, che ha il compito di valutare l’idoneità del candidato per tale distinzione.

Il TAR ha inoltre sottolineato che la decisione di non attribuire la lode non richiede obbligatoriamente una motivazione dettagliata, trattandosi di un giudizio complesso che coinvolge anche valutazioni qualitative e non esclusivamente quantitative. Pertanto, i criteri di valutazione comprendono vari aspetti, tra cui la maturità e la capacità di esprimere una conoscenza profonda e critica, elementi che possono giustificare la mancata assegnazione della lode anche a fronte di un risultato numerico massimo.

L’autonomia degli insegnanti nella valutazione

Questa sentenza sottolinea l’importanza dell’autonomia della commissione d’esame, che non deve rispondere a criteri meccanici, ma è chiamata a un giudizio ponderato che prenda in considerazione non solo i risultati formali, ma anche gli aspetti qualitativi dell’esame finale. La lode, quindi, rappresenta un valore aggiunto, non automatico né rivendicabile da parte dello studente, ma attribuibile solo sulla base del giudizio della commissione.

Gli insegnanti sono i veri protagonisti del processo di valutazione e, in virtù della loro esperienza e conoscenza, hanno il compito di garantire che la valutazione finale rifletta non solo i risultati scolastici, ma anche le competenze trasversali, l’impegno, la maturità e la crescita complessiva dello studente.

Le implicazioni per studenti e famiglie

Questa sentenza invita studenti e famiglie a considerare la valutazione in modo diverso, riconoscendo che il processo non si limita a un calcolo numerico, ma abbraccia un’ampia gamma di criteri qualitativi. La lode, pertanto, è un riconoscimento speciale che va oltre il semplice voto, simbolo di una valutazione complessiva che solo i membri della commissione possono formulare con piena conoscenza e imparzialità.

La sentenza del TAR del Lazio è significativa in quanto ribadisce la centralità e la competenza degli insegnanti nelle decisioni di valutazione finale. Il caso evidenzia come il sistema scolastico non si riduca a una mera quantificazione dei risultati, ma dia valore all’insieme di competenze e capacità personali che ogni studente dimostra nel suo percorso. In un contesto in cui si parla spesso di oggettività e trasparenza, questo pronunciamento sottolinea come l’elemento umano resti fondamentale nella valutazione scolastica, riconoscendo il ruolo degli insegnanti come garanti di una valutazione equa e articolata.

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