La Voce della Scuola

Ma l'educazione civica non puó essere materia. La replica

Gentile Dirigente, le Sue precisazioni mi sono apparse, in verità, come un mero tentativo di spostare su un piano puramente formale il focus dell’argomento che ci occupa, ovvero le nuove linee guida s...

23 agosto 2024 10:26
Ma l'educazione civica non puó essere materia. La replica -
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Gentile Dirigente, le Sue precisazioni mi sono apparse, in verità, come un mero tentativo di spostare su un piano puramente formale il focus dell’argomento che ci occupa, ovvero le nuove linee guida sull’Educazione Civica alla secondaria di secondo grado: al contrario, la sostanza del mio articolo (non post, come Lei lo definisce, ma articolo) è che alle superiori o scuola secondaria di secondo grado, se preferisce, l’Educazione Civica trasversale non funziona e non ha mai funzionato, il che viene sostenuto da anni, all’unanimità, da chi il secondo grado lo vive ogni giorno. Del resto, se funzionasse non avremmo una emergenza educativa e sociale da affrontare su temi cruciali come violenza, bullismo, dispersione scolastica e disaffezione alle istituzioni oltre che alle urne, da parte dei giovanissimi. Questo è un dato di fatto che non cambierá, se l’Educazione Civica continuerà ad essere insegnata in modo trasversale. È probabile, intanto, che Le sia sfuggito che io scriva, ripeto, del secondo grado, e che Le siano sfuggiti, magari mentre era all’estero, anche centinaia di articoli che girano almeno dal 2019 sulla questione, naturalmente non tutti miei.  Di base, non so quanto il punto di vista dei docenti di Diritto ed Economia politica possa essere compreso e condiviso da chi, come Lei, proviene dalla Scuola Primaria e dirige un Istituto Comprensivo, per quanto con una carriera brillante alle spalle. In effetti, nel mio articolo figurano nomi e link di riferimento, ma Lei inspiegabilmente li ignora, e non li ho nemmeno citati tutti. A proposito di esperti, ad esempio, ho scritto di recente su uno studio riguardante l’Educazione Civica, pubblicato dalla LUISS Guido Carli, che La invito a leggere. Non solo. Lo scorso anno mi sono confrontata sul tema con la Presidente di AGe, una delle maggiori associazioni italiane di genitori, inclusa nel Forum Nazionale dei Genitori e della Scuola (FoNaGS) presso il MIM, di cui trova traccia qui. Ho citato, peraltro, la proposta di legge dell’ On. Gimmi Cangiano AC 957, alla cui conferenza stampa ero presente a luglio del 2023, e che ho intervistato più volte sul tema e la informo, inoltre, di aver preso in prestito l’espressione dignità di materiadal Presidente nazionale dell’Anief Marcello Pacifico, anch’egli notoriamente contrario alla trasversalità e non certo un estraneo alla scuola, solo perché utilizza il termine “materia” a proposito dell’Educazione Civica. Aggiungo che, se Lei volesse davvero informarsi sui termini del dibattito aperto da anni sulla disciplina ed i suoi innumerevoli collegamenti con il Diritto e l’Economia, potrebbe provare a reperire i fascicoli depositati alle Commissioni cultura di Camera e Senato negli ultimi anni dalle Associazioni Apidge e CNDDU, pure da me citate, ma che Lei pure, inspiegabilmente, ignora, nonostante siano presenti sul territorio da 10 anni oltre che ai tavoli istituzionali. Non mi dilungo su ciascuno dei tre punti da Lei elencati, non avrei nemmeno risposto se non fosse per l’attacco personale ricevuto del tutto gratuito, siccome, pur invocando la correttezza dell’informazione, Lei si esprime sul mio conto per deduzione, il che, con la correttezza dell’informazione, ha ben poco a che vedere. È come se io deducessi, da ciò che ha scritto, che Lei sia a caccia di visibilità al Ministero, ma sarebbe scorretto e non lo faccio. Nel mio caso, Le sarebbe bastato leggere la breve biografia (nemmeno aggiornata), che compare in coda al mio articolo ed in coda a tutti quelli degli autori de La Voce della Scuola, per evitare di dedurre che:

l’autrice del post non sia ancora una docente(insegno da 23 anni), ma piuttosto una laureata in giurisprudenza(non sono laureata in Giurisprudenza ma in Scienze Politiche con indirizzo politico sociale nonché in Discipline Musicali) che intende sostenere la tesi che l’educazione civica debba essere appannaggio di chi ha quel tipo di titolo( l’ingresso nella A046 non è riservato ai laureati in Giurisprudenza, altrimenti io ne sarei fuori).

Ciò detto, siccome Lei si occupa di giornalismo, dovrebbe convenire che certi strafalcioni non fanno onore a nessuno, tanto meno ad una Dirigente scolastica. A mio avviso, se davvero vogliamo migliorare la scuola, non serve provare ad imbiancare edifici marci, ma partire dalle fondamenta, prendendo atto di quanto realmente c’è da fare in tutti i gradi di istruzione e, pertanto, agendo in maniera sinergica in base all’esperienza personale di ciascuno, per il bene di tutti.
Allego il comunicato del Coordinamento nazionale cdc A046, troverà altri riferimenti sul tema, da parte delle associazioni da me citate, non appena uscirà il documento ufficiale delle nuove linee guida. La saluto cordialmente.

Il Coordinamento Nazionale C.D.C. A046 Scienze giuridiche ed economiche non condivide le precisazioni fatte dalla Dirigente scolastica Prof.ssa Anna Maria De Luca all’articolo “Educazione Civica: nuove linee guida peggiori delle precedenti. Esperti e associazioni: Valditara la affidi ai docenti A046”, pubblicato da “La Voce della Scuola”, in particolare nella parte in cui sostiene “capisco che ci siano molti laureati in giurisprudenza a spasso ma non può essere certo questa la via per trovare lavoro”, riferendosi all’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica come insegnamento curricolare e non trasversale: la trasversalità di cui sopra è da tempo vista sfavorevolmente olte che dai Docenti della classe di concorso A046, da esperti, associazioni dei genitori degli studenti (si veda l’intervista pubblicata da “La Voce della Scuola”) e dagli studenti stessi (si veda al riguardo il sondaggio condotto sugli studenti del Liceo Linguistico dell’I.I.S.S. Sciascia – Fermi di Sant’Agata di Militello (Messina); gli stessi esponenti della “maggioranza di Governo” con incarichi all’interno del Ministero dell’Istruzione e del merito, si sono espressi negativamente sulla trasversalità dell’insegnamento dell’educazione civica. E’ utile anche ricordare che dalle discussioni parlamentari che hanno preceduto l’approvazione della legge 92/2019, emerge la necessità di un affidamento curricolare dell’educazione civica: “accettiamo la trasversalità come male minore di fronte alle difficoltà, per ora irresolubili, di un affidamento curricolare”.

Quanto poi alla considerazione che “si tratta di nuclei valoriali, quindi per forza di cose trasversali, che costituiscono l’asse portante della scuola”, se è vero che si tratta di nuclei valoriali, è anche vero che tali nuclei sono fortemente ancorati al dettato costituzionale e/o a norme giuridiche di grado inferiore, soprattutto i nuclei previsti dalle nuove linee guida, quindi appannaggio dei docenti di scienze giuridiche ed economiche, o anche, “dei laureati in Giurisprudenza. ancora non docenti, in cerca di lavoro“: ci si riferisce, a titolo esemplificativo, alla promozione dell’educazione finanziaria e assicurativa; al rispetto verso la donna; alla tutela del patrimonio culturale, artistico e monumentale (legislazione turistica); all’ educazione al contrasto di tutte le mafie e di tutte le forme di criminalità, al contrasto della criminalità contro la persona, contro i beni pubblici e privati (bisogna spiegare agli studenti la distinzione tra beni pubblici e privati!); all’iniziativa economica privata (articolo 41 della Costituzione) e alla proprietà privata (diritto civile), alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (diritto dell’Unione Europea); ai doveri verso la collettività che l’articolo 2 della Costituzione definisce come “doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”; ai valori costituzionali di solidarietà e libertà e al concetto stesso di democrazia che la nostra Costituzione collega, non casualmente, alla sovranità popolare e che, per essere autentica, presuppone lo Stato di diritto (nozioni che difficilmente potrebbero essere trasferite agli studenti da docenti privi di conoscenze giuridiche).

Con l’auspicio di in confronto con la Dirigente scolastica Prof.ssa Anna Maria De Luca, si porgono cordiali saluti.

Coordinamento Nazionale C.D.C. A046 Scienze giuridiche ed economiche Andrea Rabita Vincenza Tarra.

 

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