Mobilità docenti 2025/26: le ipotesi in campo su vincoli e nuove possibili deroghe
Mobilità docenti 2025/26: le ipotesi in campo su vincoli e nuove possibili deroghe

Con l’avvicinarsi dell’anno scolastico 2025/26, crescono le aspettative sulla prossima tornata di mobilità per i docenti. Sebbene al momento non vi siano ancora conferme ufficiali, si fanno strada diverse ipotesi di riforma e aggiornamento delle regole vigenti, specialmente in merito ai vincoli di permanenza e alle deroghe a favore di chi ha particolari esigenze familiari.
Di seguito, una panoramica delle indiscrezioni e delle proposte che potrebbero entrare nel dibattito e, in prospettiva, nelle normative definitive per la mobilità 2025/26.
Vincoli di permanenza: possibili modifiche
a) Riepilogo della situazione attuale
Al momento, una delle criticità maggiormente discusse riguarda i vincoli di permanenza (annuali o pluriennali) previsti per i docenti che ottengono il trasferimento o l’assegnazione su una sede specifica. I vincoli hanno l’obiettivo di garantire continuità didattica, ma spesso rappresentano un ostacolo per chi, per motivi familiari o personali, necessita di maggiore flessibilità.
b) Ipotesi di riduzione della durata
Una delle prime ipotesi ventilate è la riduzione della durata dei vincoli da cinque a tre anni (o, in alcuni casi, da tre a due), così da favorire maggiormente la mobilità interna al sistema scolastico. Questa misura, se approvata, consentirebbe a un maggior numero di docenti di cambiare sede senza dover attendere tempi troppo lunghi, rendendo il sistema più reattivo alle esigenze di chi deve assistere familiari o ha situazioni logistiche complicate.
Deroghe più ampie per figli e genitori anziani
a) L’esigenza di conciliazione famiglia-lavoro
Uno dei temi più caldi riguarda la conciliazione tra vita privata e professionale. Molti docenti si trovano a dover fronteggiare esigenze di cura sia verso figli minorenni sia verso genitori anziani. Le attuali deroghe, in alcuni casi, non coprono situazioni particolari o risultano troppo restrittive.
b) Estensione della deroga per figli fino a 14/16 anni
- Deroga dai vincoli di permanenza: si parla della possibilità di un trasferimento più agevole per i docenti con figli fino a 14 o 16 anni. Attualmente, la soglia per ottenere alcune deroghe è fissata a 12 anni, ma l’idea di innalzarla potrebbe agevolare chi ha necessità di riavvicinarsi a casa per seguire meglio la crescita dei propri figli.
- Motivazioni pedagogiche e sociali: l’estensione della fascia di età sarebbe giustificata dal fatto che l’adolescenza richiede spesso un supporto familiare costante, e la presenza di un genitore vicina al proprio domicilio può incidere positivamente sul percorso di studi e di sviluppo del ragazzo.
c) Deroga per l’assistenza ai genitori over 65
- Nuova soglia di protezione: il tema dell’assistenza agli anziani è sempre più rilevante, considerate le tendenze demografiche e i carichi di cura che spesso ricadono sui lavoratori. Tra le ipotesi di modifica per la mobilità 2025/26, si ipotizza la possibilità di richiedere il trasferimento in deroga a coloro che devono assistere genitori con più di 65 anni, soprattutto se affetti da patologie o in condizioni di non autosufficienza.
- Tutela del lavoratore-caregiver: tale misura verrebbe motivata dalla necessità di non costringere il personale scolastico a scegliere tra la stabilità lavorativa e gli obblighi di cura familiare, specialmente in zone con servizi socio-sanitari limitati.
Altre possibili novità
a) Potenziamento delle assegnazioni provvisorie
Oltre alla mobilità definitiva, potrebbe ampliarsi il quadro delle assegnazioni provvisorie, consentendo di spostarsi temporaneamente (per un anno scolastico rinnovabile) in caso di gravi motivi di famiglia o di salute. Questa soluzione sarebbe particolarmente utile per chi necessita di un avvicinamento temporaneo, senza perdere definitivamente la titolarità acquisita.
b) Punteggi aggiuntivi e nuove priorità
Nel dibattito si inserisce anche la proposta di rivedere la tabella dei punteggi legata a figli minori o a familiari disabili a carico. In particolare:
- Maggiorazioni del punteggio per docenti che assistono familiari anziani o con disabilità riconosciuta.
- Priorità nelle graduatorie interne di scuola per chi risiede in zone disagiate o lontane da strutture socio-sanitarie.
c) Digitalizzazione delle procedure
Tra le novità di natura più tecnica, è probabile un ulteriore passo avanti nella digitalizzazione delle domande di mobilità, con l’obiettivo di semplificare:
- La compilazione telematica dei moduli.
- La gestione delle liste di attesa e delle graduatorie in tempo reale.
- La tracciabilità dei punteggi e dei criteri utilizzati per l’attribuzione delle sedi.
Tempi e modalità di approvazione
Sebbene queste ipotesi siano al momento frutto di anticipazioni e confronti informali tra sindacati e Ministero, i tempi di approvazione potrebbero concentrarsi nel secondo semestre del 2025, con la pubblicazione dell’ordinanza ministeriale sulla mobilità e il conseguente adeguamento del contratto collettivo di settore.
È verosimile che la discussione si intensifichi soprattutto nel corso della primavera 2025, quando si inizieranno a delineare in modo più preciso i meccanismi per l’anno scolastico successivo. I sindacati, nel frattempo, stanno già avanzando richieste per garantire una maggiore flessibilità e tutele per le categorie più deboli e bisognose di sostegno familiare.
Conclusioni e prospettive
La mobilità docenti per il 2025/26 si preannuncia come un momento di importante cambiamento, in cui alle regole tradizionali potrebbero essere affiancate nuove forme di tutela per chi ha necessità familiari, soprattutto in merito all’assistenza di figli in età scolare e genitori anziani. L’eventuale ampliamento delle deroghe costituirebbe un segnale di riconoscimento del ruolo sociale e del carico di cura che il personale scolastico spesso sostiene.
Tuttavia, occorre attendere conferme ufficiali: il quadro definitivo emergerà solo con la pubblicazione delle disposizioni ministeriali e, in particolare, con la definizione dell’ordinanza specifica sulla mobilità. Nel frattempo, le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria continueranno a spingere per ottenere misure in grado di conciliare meglio il lavoro del docente con le esigenze di cura familiare, auspicando un equilibrio tra diritto alla mobilità, continuità didattica e sostegno alle famiglie.
