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Monza: al liceo compare scritta choc " Turetta salvaci tu".

Il Liceo “Bartolomeo Zucchi” è un imponente edificio di fine settecento, una volta seminario arcivescovile e che ora ospita il Liceo Classico e Musicale. Si trova al centro della piazza principale di...

A cura di Roberta Granata
26 novembre 2023 11:29
Monza: al liceo compare scritta choc " Turetta salvaci tu". -
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Il Liceo “Bartolomeo Zucchi” è un imponente edificio di fine settecento, una volta seminario arcivescovile e che ora ospita il Liceo Classico e Musicale. Si trova al centro della piazza principale di Monza, a due passi dalla sede del municipio cittadino.

Qui, come in tante scuole italiane ci si preparava a ricordare il 25 novembre le vittime della violenza alle donne e qui era stato allestito un percorso-mostra dove i ragazzi si erano impegnati a tracciare un filo rosso (metaforicamente e letteralmente) delle loro riflessioni sul tema degli abusi fisici e psicologici.

Ed è qui, che è drammaticamente comparsa nei giorni scorsi, una scritta, vergata con lo spray rosso su stencil “ Turetta salvaci tu”. Uno sfregio, un’altra orribile ferita alle coscienze dei giovani liceali, lasciata proprio per annichilire l’impegno civile di chi ha dato il proprio contributo per il progetto “Filo rosso”.

La frase, ritrovata in uno dei bagni prospicienti l’ingresso dell’istituto, non ha grafia riconoscibile, ma la dirigenza del Liceo Zucchi si dissocia “Non è espressione del sentire del liceo e dei ragazzi, che sono, come tutti noi, sconvolti da quanto è accaduto” sottolinea la prof.ssa Alberta Mezzadri, facendosi portavoce anche della preside, dott.ssa Rosalia Natalizi Baldi .

Sul caso si è espresso anche Paolo Pilotto, ora primo cittadino del capoluogo brianzolo, ma per molti anni insegnante di religione presso lo stesso istituto in cui è stata ritrovata la scritta choccante. Il sindaco definisce il gesto “opera di uno stolto che neanche comprende il significato di ciò che ha affermato. Nella nostra città abbiamo da sempre coinvolto i ragazzi in iniziative antiviolenza e promosso lo sviluppo della coscienza civile”, conclude Pilotto.

Si ritiene che il messaggio sia stato scritto da una persona esterna, che approfittando dell’ apertura dell’edificio proprio per l’allestimento della mostra, sia riuscito ad entrare.

Anche su Facebook ( la rete, come è noto,  amplifica l’eco sia  degli eroi sia dei mostri) stanno nascendo gruppi di sostegno al giovane veneto accusato di aver brutalmente ucciso e abbandonato la ex fidanzata, Giulia Cecchettin . Per quanto possa essere incredibile, attraverso i media e i social i mitomani fanno affiorare le proprie fragilità nei modi e nei tempi meno opportuni.

 

 

 

 

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