La Voce della Scuola

Napoli, la città sospesa

Lunedì 3 luglio ore 17 presso il Caffè del teatro San Carlo a Napoli, ci sarà la presentazione del libro “Napoli, la città sospesa” scritto da Enrico Cardillo, Antimo Manzo e Italo Talia la cui prefaz...

A cura di Ilenia Giocondo
20 giugno 2023 09:13
Napoli, la città sospesa -
Condividi

Lunedì 3 luglio ore 17 presso il Caffè del teatro San Carlo a Napoli, ci sarà la presentazione del libro “Napoli, la città sospesa” scritto da Enrico Cardillo, Antimo Manzo e Italo Talia la cui prefazione è stata curata da Antonio Polito. Ne dibatteranno insieme agli autori il sindaco della Città Gaetano Manfredi, Federica Brancaccio, Enzo D’Errico, Paolo MacryePaolo Scudieri. Amministratori, politici, giornalisti e imprenditori, insieme, si confronteranno sui motivi di una decadenza che oltre alla gestione coinvolge anche la cultura e la capacità di impresa di una città che, per la posizione geografica e le infrastrutture, ha un ruolo strategico nei nuovi equilibri mondiali.

Il saggio analizza il carattere della città in chiave moderna e ne ricostruisce le vicende amministrative economiche, territoriali ed elettorali. Ne emerge un quadro, indipendentemente dal colore politico che l’ha governata, in cui spicca una debole coscienza civica e il venir meno di una élite cittadina motore di sviluppo e modernizzazione, capace di offrire alla città una adeguata classe politica.

In effetti, Napoli non ha mai perso la sua impronta greca manifestando una orgogliosa tracotanza che ancora oggi la porta a presumere la propria fortuna e a ribellarsi contro l’ordine costituito. Sarà per questo che gli autori hanno definito la città come sospesa tra sogni e delusioni, tra un passato ingombrante e un presente difficile, tra un futuro indefinito e i ritardi del cambiamento. La decadenza della città è la decadenza di una capitale di cui inizio e cause restano indefinite: fascismo ignorante, populismo laurino, saccheggio del territorio nel dopoguerra, inganno mediatico della camorra che si fa economia e profitto a partire dalla monnezza…

Napoli è il suo popolo, da sempre illuso da un benessere fasullo e complice ipocrita dei suoi carnefici politici. Non è facile riportare questa bellissima città ai fasti e al potere della capitale che è stata. Eppure, le ragioni di Carlo d’Angiò che fece di Napoli una capitale Europea sono ancora attuali. Questa città ha le risorse: bastarono tre giorni per cambiare la mentalità dei napoletani, nel luglio del 1994 quando il mondo con il G7 scelse Napoli. Quell’evento fu l’inizio di un periodo che gli intellettuali di tutto il mondo riconobbero come il nuovo rinascimento della città.

La Voce della Scuola sui social