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"No ad un futuro con docenti ultrasettantenni in classe”, l'appello dei pro mobilità intercompartimentale

“No alla sciagurata e grottesca ipotesi di un futuro con docenti ultrasettantenni in classe per il raggiungimento del massimo contributivo”

A cura di Doriana D'Elia
09 agosto 2024 11:59
"No ad un futuro con docenti ultrasettantenni in classe”, l'appello dei pro mobilità intercompartimentale -
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“No alla sciagurata e grottesca ipotesi di un futuro con docenti ultrasettantenni in classe per il raggiungimento del massimo contributivo”, quanto sostiene un gruppo di insegnanti che si son riuniti liberamente per un diritto comune, quello di poter scegliere di cambiare professione sotto l’Istituto di diritto della mobilità intercompartimentale.

Le motivazioni 

Il gruppo fb “Mobilità intercompartimentale dei docenti” si dichiara, infatti, sconcertato e apprende con forte preoccupazione le notizie sopraggiunte negli ultimi giorni in merito alle esternazioni di alcuni rappresentanti sindacali.
Essi hanno giustamente lanciato l’allarme sull’insostenibile innalzamento dell’età pensionabile per i nati negli anni 70.
Fermo restando che per ogni categoria lavorativa risulterebbe odioso arrivare all’età di 72 anni a lavoro per il massimo contributivo, risulta assurdo e disumano pensare che questo possa accadere alla categoria degli insegnanti, quella maggiormente soggetta al burnout del pubblico impiego. Occorre immaginarsi infatti cosa vorrebbe dire per docenti anziani, seguire numerose classi di ragazzi dell’età evolutiva dei nipoti. Al contrario, ritiene che gli insegnanti dovrebbero uscire prima dal contesto lavorativo, a causa della propria professione usurante.

L’appello

Il gruppo dichiara: “No alla sciagurata e grottesca ipotesi di un futuro che vedrebbe docenti ultrasettantenni in classe.
Pur mostrando quindi il netto rifiuto di un raggiungimento di un traguardo simile per il trattamento di quiescenza, “Mobilità intercompartimentale docenti”, costituito allo stato attuale da oltre 2700 insegnanti, rilancia con determinazione le proprie proposte ai sensi dell’art. 3 della Costituzione. Tali idee possono comunque rivelarsi una valida alternativa alla sciagurata ipotesi dello spegnimento delle settanta candeline a Scuola”.

Quali sono le proposte del gruppo “Mobilità intercompartimentale docenti”?

Previa richiesta dell’interessato/a e almeno a parità di condizioni economiche, il gruppo invita pertanto a superare prima possibile la questione, se necessario con un intervento del decisore politico e richiede già dal prossimo contratto di Mobilità:

● il passaggio verso altro ramo della P.A.;
● la possibilità di accedere all’eventuale carenza di posti emergenti dagli uffici del MIM, quali dipendenti dello stesso Ministero, senza bandire un concorso esterno;
● il riconoscimento per tutta la categoria di professione usurante e l’ottenimento della pensione anticipata.

In subordine richiede:

● il passaggio ad ATA senza interruzione della propria carriera economica o alcuna cristallizzazione della stessa;
● la richiesta di mobilità semplice per i docenti di ruolo che possa avvenire ogni anno, come nel resto della P.A., senza il vincolo triennale;
● lo stop alla burocratizzazione della Scuola.

Gruppo Mobilità intercompartimentale docenti”

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