Nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici: FLC CGIL chiede il ritiro immediato

La FLC CGIL ritiene che il nuovo sistema di valutazione dei dirigenti scolastici rappresenti un intervento estremamente preoccupante, volto a instaurare un controllo diretto sull’operato dei presidi ea indebolire l’autonomia scolastica garantita dalla Costituzione. Tale impianto, unito alla revisione delle funzioni e delle prerogative degli organi collegiali, finirebbe infatti per condizionare pesantemente l’attività professionale dei dirigenti scolastici.

Al termine del confronto sul decreto 71/2024, che introduce queste nuove disposizioni, abbiamo pertanto chiesto il ritiro del provvedimento. Il sistema di valutazione delineato risulta privo della sua finalità principale: la valorizzazione e lo sviluppo professionale del dirigente scolastico. Questi, secondo il dettato costituzionale, godono di poteri di direzione e coordinamento autonomi, fondamentali per garantire la qualità dei processi formativi, la libertà di insegnamento, la scelta educativa delle famiglie e il diritto allo studio.

L’eliminazione dei nuclei di valutazione regionale, che assicuravano un procedimento collegiale, e l’assegnazione ai Capi Dipartimento del compito di individuare annualmente gli obiettivi da garantire, rendere la dirigenza scolastica subalternativa alle priorità politiche del ministro pro tempore, incidendo in maniera significativa anche sull’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Questo modello conferma la volontà di trasformare i dirigenti scolastici in meri esecutori di direttive calate dall’alto, secondo un’impostazione verticistica e gerarchica della scuola. Oltre a richiederne l’immediato ritiro, la FLC CGIL si impegna fin d’ora a difendere in ogni sede l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la figura dei dirigenti, affinché non subiscano ingerenze e pressioni attraverso lo strumento della valutazione.

È quanto si legge in una nota diffusa dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza (FLC) CGIL.