New Years Ave - Amsterdam, l'osservazione di un ragazzo olandese sul sistema inclusivo italiano
Delegazione sorda italiana al New Years Eve – Party International Edition II di Amsterdam. Ciò di cui voglio parlare è l’osservazione fatta da un ragazzo olandese sordo sul sistema inclusivo italiano...

Delegazione sorda italiana al New Years Eve – Party International Edition II di Amsterdam. Ciò di cui voglio parlare è l’osservazione fatta da un ragazzo olandese sordo sul sistema inclusivo italiano della comunità sorda.
Siamo ad Amsterdam, ed è il 31 dicembre 2023, pronti a salutare un anno che termina e festeggiare il nuovo. È in corso il New Years Eve – Party International Edition II dell’associazione SWDA e un piccolo gruppo di Sordi Italiani vi partecipano. Al Party internationale hanno partecipato 450 sordi provenienti da tutto il mondo, la maggioranza d’origine europea, compresa la delegazione italiana di cui ho fatto parte.
La mia osservazione personale è volta a fare emergere il modo di vivere, la mentalità ed il loro “vivere” quotidianamente che persino per me, ragazzo sordo, è stato di natura sbalorditiva. Alla mia osservazione si aggiunge quella del ragazzo olandese, le cui parole sono sicuramente condizionate da una Città considerabile in gergo comune: “Avanti” nella Mentalità e, metaforicamente, il Centro d’Europa, non solo geograficamente. L’Italia è la patria dell’inclusione dal punto di vista normativo, di conseguenza gli altri paesi sono da considerarsi “indietro” rispetto l’Italia. Invece la mia osservazione potrebbe rivalutare questo divario, ribaltandolo. La spiegazione dell’anomalo fenomeno è stato condiviso all’intervistato, che dichiara:
“Noi sordi Olandesi non abbiamo bisogno di aiuti o di supporto legislativi e legali dal Governo, noi dobbiamo agire e comportarsi da Indipendenti ed andare avanti per sé stessi.”
Ovviamente Autore è fortemente contrario, lasciando un commento abbreviato “Formicaio non è un Formicaio se non ha accessibile sia Spazio e sia Canale Acquatica per le Formiche” nel senso che non c’è bisogno di interventi mirati ai Soggetti Sordi Bilingui che vivono naturalmente tra due Campi di Forza della Comunità Attuale: tra lingua orale e dei segni. Il bilinguismo può esser strutturalmente presente nelle società odierne solo laddove ad accoglierlo vi sia una Cultura, Usanza, Conoscenza, Accessibilità e Storia della Comunità Sorda e della Multigeneralità Sorda condivisa con il resto della comunità territoriale, dove non è solo il sordo che deve acquisire le due lingue ma anche il comune cittadino “normodotato” comunicativamente; solo così poi esserci una reale “Unità ed Integrazione” e da qui potrà iniziare la prossima Battaglia dell’indipendenza come Persone Normali nel senso della Vita quotidiana Olandese o meglio la copia dell’originalità dei Sordi Statiunitesi che vivono la loro vita senza la cosiddetta “Parlata Orale” ed Avendo la loro Lingua dei Segni Riconosciuta ovunque nel loro Paese tramite corsi universitari gestiti da persone sorde. Anche per quanto riguarda le attività imprenditoriali si ritiene non necessario l’intervento massivo di agevolazioni politico-sindacali perché hanno già tutto ciò che abbatte le barriere architettoniche della comunicazione.
Il ragazzo sordo Olandese, che si è sottoposto all’intervista, aggiunge osservazioni riguardo alla comunità Sorda statunitense, e dichiara: “Che persone non abbiano bisogno della Politica, anzi gli statunitensi sordi si son sentiti insultati dal Presidente Ieralla Vittorio quando avviò in Italia la cosiddetta “Politica Assistenziale” per Sordi includendo tutte le persone Sorde del Mondo facendo fondare il WDF (World Deaf Federation) nel 1950 a Roma”.