Per la Lega esistono cittadini di Serie A e B: ecco le gabbie salariali per docenti e personale scolastico
La proposta della Lega di reintrodurre le "gabbie salariali" per il pubblico impiego, in particolare per gli insegnanti, ha sollevato un'ondata di polemiche.

La proposta della Lega di reintrodurre le “gabbie salariali” per il pubblico impiego, in particolare per gli insegnanti, ha sollevato un’ondata di polemiche. L’ordine del giorno, presentato da Andrea Giaccone, Rossano Sasso e Dario Giagoni (entrambi di origini meridionali – pugliese e sardo), suggerisce una differenziazione salariale basata sul costo della vita nelle diverse regioni italiane. In pratica, ciò significherebbe stipendi più alti per i docenti del Nord, dove il costo della vita è generalmente più elevato.
Che cosa sono le Gabbie Salariali?
Le “gabbie salariali” sono un sistema di calcolo dei salari che mette in relazione le retribuzioni con determinati parametri, come il costo della vita in un determinato luogo. In Italia, questo sistema è stato in vigore tra il 1954 e il 1969, ma fu abolito a causa dell’opposizione di sindacati e lavoratori, che lo consideravano discriminatorio e poco equo.
Le reazioni
La proposta della Lega ha suscitato reazioni contrastanti tra i partiti politici. Mentre Fratelli d’Italia ha espresso riserve, l’opposizione ha criticato aspramente l’idea. Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha accusato la Lega di voler dividere il Paese e di favorire gli sfruttatori a scapito degli sfruttati.
Anche i sindacati hanno espresso la loro opposizione. Maurizio Landini, segretario della CGIL, ha definito l’idea un “errore grave”, sostenendo che il governo dovrebbe concentrarsi sul problema dei contratti pirata e sostenere la contrattazione decentrata. La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL ha promesso di opporsi fermamente a questi progetti divisivi e di lottare per una scuola pubblica unitaria e per retribuzioni dignitose per tutto il personale della scuola su tutto il territorio nazionale.
La proposta della Lega ha anche suscitato preoccupazioni tra i deputati del Movimento Cinque Stelle in commissione Istruzione alla Camera, che hanno promesso di difendere la dignità dei docenti italiani sia dentro che fuori il Parlamento. Hanno sottolineato che la scuola ha bisogno non di stipendi differenziati, ma di stipendi più alti per tutti i professori, per portare l’Italia almeno al livello degli altri stati europei.
La proposta quindi di reintroduzione delle gabbie salariali ha sollevato un dibattito acceso e ha evidenziato le profonde divisioni tra i partiti politici e i sindacati. Mentre alcuni vedono in essa un modo per garantire retribuzioni più eque in base al costo della vita, altri la considerano un passo indietro verso una politica salariale discriminatoria e divisiva. E voi cosa ne pensate?