Permessi nella scuola e il non riconoscimento da parte del dirigente: cosa dice la normativa e il CCNL
La gestione dei permessi all'interno del mondo scolastico è un tema centrale per la tutela dei diritti del personale scolastico, che include docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).

La gestione dei permessi all’interno del mondo scolastico è un tema centrale per la tutela dei diritti del personale scolastico, che include docenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA). Tuttavia, non sempre la concessione di tali permessi è chiara, e spesso sorgono conflitti tra i lavoratori ei dirigenti scolastici riguardo al riconoscimento di determinati diritti. Questo articolo esplora le principali norme e disposizioni contrattuali che regolano la questione, con particolare attenzione al ruolo del dirigente scolastico e ai diritti dei lavoratori sanciti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
Tipologie di permessi per il personale scolastico
Il personale scolastico può richiedere diversi tipi di permessi in base a situazioni specifiche. Tra i principali permessi riconosciuti troviamo:
- Permessi per motivi personali e familiari : spesso sono utilizzati per necessità legate alla sfera privata, come lutti, malattie gravi di parenti o altre esigenze documentate.
- Permessi per motivi di studio : rivolti a coloro che stanno seguendo percorsi di formazione o aggiornamento professionale.
- Permessi per assistenza ai familiari con disabilità : disciplinati dalla Legge 104/92, sono diritti garantiti a chi deve assistere un familiare con gravi disabilità.
- Permessi sindacali : destinati a chi ricopre ruoli di rappresentanza sindacale all’interno delle scuole.
Queste categorie di permessi devono essere richieste seguendo procedure specifiche e presentando la relativa documentazione giustificativa, ma la loro concessione può talvolta incontrare ostacoli da parte del dirigente scolastico.
Il ruolo del dirigente scolastico nella concessione dei permessi
Il dirigente scolastico ha un ruolo fondamentale nella gestione delle richieste di permessi, poiché è chiamato a verificare la legittimità delle richieste ea garantire il rispetto delle norme. Tuttavia, il suo potere discrezionale deve essere esercitato entro i limiti previsti dalle leggi e dai contratti collettivi.
In pratica, il dirigente può valutare le richieste di permesso, ma non può rifiutare arbitrariamente il riconoscimento dei diritti sanciti dalla normativa, come i permessi per assistenza ai familiari con disabilità. Qualsiasi rifiuto deve essere motivato e giustificato in base a criteri oggettivi e verificabili. Ad esempio, la mancanza di documentazione adeguata o l’assenza di un reale bisogno possono costituire motivi di diniego, ma non possono essere invocati motivi personali o discrezionali non supportati da elementi concreti.
Cosa impone la normativa sui permessi scolastici
La normativa vigente in Italia prevede una serie di diritti inalienabili per i lavoratori della scuola in materia di permessi:
- Legge 104/92 : come già indicato, aggiungere il diritto di ottenere permessi per l’assistenza a familiari con disabilità grave. Questo diritto è considerato prioritario e non può essere negato dal dirigente se sono rispettate le condizioni previste dalla legge.
- Decreto Legislativo 165/2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego): regola i rapporti di lavoro per i dipendenti pubblici, compreso il personale scolastico, e prevede che i diritti contrattuali, come i permessi per motivi personali e familiari, siano tutelati. I dirigenti scolastici devono garantire il rispetto di queste disposizioni, evitando interpretazioni soggettive.
- Legge 53/2000 : regola i congedi parentali e per eventi e cause particolari, come i permessi per partecipare a corsi di formazione professionale o per esigenze familiari specifiche.
Il ruolo del CCNL Scuola nella gestione dei permessi
Il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del Comparto Scuola rappresenta la principale fonte normativa per la gestione dei permessi per il personale della scuola. Esso disciplina vari aspetti del rapporto di lavoro, compresi i permessi retribuiti e non retribuiti, stabilendo diritti e doveri delle parti. Alcuni punti salienti sono:
- Permessi retribuiti per motivi personali e familiari : il CCNL prevede un numero specifico di giorni (di solito tre per anno scolastico) per motivi personali documentati, che devono essere concessi dal dirigente in base a criteri di oggettività.
- Permessi per formazione : i docenti e il personale ATA possono usufruire di permessi retribuiti per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale, come previsto dal CCNL.
- Flessibilità oraria e permessi brevi : il CCNL prevede anche la possibilità di richiedere permessi brevi per esigenze personali o di salute, con la possibilità di recupero delle ore, secondo le modalità stabilite dall’istituzione scolastica.
Cosa fare in caso di diniego del dirigente
Nel caso in cui un dirigente scolastico neghi la concessione di un permesso, il lavoratore ha diverse possibilità di azione:
- Richiedere motivazioni scritte : il dipendente può richiedere che il dirigente espliciti per iscritto i motivi del diniego. Questo può servire come base per un eventuale ricorso.
- Ricorso al sindacato : il coinvolgimento del sindacato può aiutare a far valere i propri diritti, soprattutto in caso di interpretazioni restrittive o discrezionali da parte del dirigente.
- Ricorso al giudice del lavoro : in situazioni particolarmente gravi, il lavoratore può presentare ricorso presso il giudice del lavoro per ottenere il riconoscimento dei propri diritti.
La gestione dei permessi nella scuola rappresenta un equilibrio delicato tra il rispetto delle esigenze personali del personale e la garanzia della continuità del servizio scolastico. Mentre il dirigente scolastico ha il compito di vigilare sull’applicazione delle norme, non può limitare i diritti dei lavoratori previsti dalle leggi e dal CCNL. La conoscenza delle disposizioni normative e contrattuali è fondamentale per difendere i propri diritti e per gestire correttamente i rapporti di lavoro all’interno delle istituzioni scolastiche.
Una corretta informazione e un dialogo costruttivo tra le parti sono essenziali per prevenire conflitti e garantire un ambiente di lavoro sereno e produttivo, rispettoso delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti.