Privacy e Scuola| Navigazione sicura. I consigli di un referente anti-cyberbullismo
Privacy e Scuola (2° appuntamento)Privacy e scuola. Altri suggerimenti ai ragazzi, finalizzati a renderli più accorti (saggezza digitale M. Prensky).I nativi digitali ingenui e narcisistiPrivacy e scu...

Privacy e Scuola (2° appuntamento)
Privacy e scuola. Altri suggerimenti ai ragazzi, finalizzati a renderli più accorti (saggezza digitale M. Prensky).
I nativi digitali ingenui e narcisisti
Privacy e scuola. Nuovi suggerimenti ai ragazzi, soprattutto ai bambini e agli studenti della scuola secondaria di primo grado. Negli incontri che tengo nel mio istituto essi confermano una preoccupante ingenuità e sprovvedutezza nella navigazione. I consigli sono caratterizzati dal criterio di minimizzare (GDPR e Nuovo Codice privacy 2018) la semina dei dati personali. Alcuni suggerimenti sono contro natura. In pratica limitano molto il loro mettersi in vetrina per mostrarsi e farsi appezzare (narcisismo).
I consigli per ridurre le briciole di pane (dati personali)
- Non postare foto o video propri, dove si è proposti in primo piano, o peggio, poco vestiti. La regola, ovviamente vale anche per l’avatar (foto profilo). In alternativa presentarsi di profilo, di spalle o a testa tagliata, scegliendo in questo caso un’atmosfera in penombra. E’ una soluzione di compromesso, perché, pur ridotti, i dati sono visibili e rivelati con software appropriati. Per l’avatar la soluzione migliore è pubblicare un personaggio televisivo, un cantante, un personaggio cartoon, un fiore, un animale, che rappresenti simbolicamente il ragazzo.
Occorre ribadire che pubblicare foto o video di compagni minorenni, senza il consenso dei loro genitori è un reato. Se denunciato, il ragazzo ultraquattordicenne può essere convocato davanti al giudice. Negli altri casi (età inferiore) è il genitore titolare della Sim a rispondere al magistrato. - Diffidare di persone che chiedono la connessione di cui non si sa nulla. Nel mondo virtuale esistono tante persone che mentono o alterano alcuni loro dati (profili fake) per adescare minori. I nostri ragazzi, putroppo si sentono importanti e valorizzati in relazione al numero dei followers
- Non separarsi mai dal proprio smartphone e tantomeno prestarlo senza controllo visivo.
- Non scaricare film o programmi “pirata”. Possono contenere malware che possono alterare il sistema, rubare dati…. Ricordare ai ragazzi che nessuno offre gratis un prodotto, senza averne un tornaconto personale a volte finalizzato a rubare dati o altro.
- Diffidare di applicazioni proposti su store poco conosciuti. “Quasi” sicure quelle su Google Play o App Prima di scaricare, consultare un adulto-amico (genitore, prof, referente cyberbullismo…) e leggere le recensioni. Dare una maggiore attenzione a quelle negative.
- Restringere l’accesso delle proprie informazioni caratterizzano il profilo social.
- Diffidare di giochi Inizialmente questi sono gratis. Poi, però per continuare le espansioni sono a pagamento. Generalmente per accedere inizialmente a questi giochi si richiede di legarli a una carta di credito. Situazione molto pericolosa per le finanze della propria famiglia.
- Non creare profili game derivati dai propri nomi o che possono svelare la loro posizione geografica o l’età.” Secondo US-CERT, la natura sociale dei giochi online consente ai cybercriminali di manipolare le conversazioni. Potrebbero individuare un bambino in un canale di chat generale e poi iniziare a inviargli messaggi personali tramite i quali reperire informazioni dettagliate. Riunendo i dati recuperati da giochi e altre fonti, gli hacker sono in grado di creare account a nome del bambino o di accedere ad account esistenti”..
- Tra le impostazioni predefinite della webcam scegliere l’opzione “disattivata”. “Come osservato da Business Insider, lo scorso anno oltre 4.500 webcam negli Stati Uniti sono state oggetto di attacco e i relativi contenuti sono stati trasmessi in un sito Web russo. Qualsiasi unità connessa, come una webcam o un dispositivo audio, potrebbe essere controllata da criminali e usata per sfruttare i bambini”.( Kaspersky.it)
- Ascoltare il migliore alleato: disagio o fastidio. Se questo avviene nelle chat, fare degli screenshot, bannare la persona e riferire ai genitori o ad adulto fidato, consegnare il materiale salvato e denunciare il fatto alla Polizia Postale o carabinieri.