Replica ai colleghi uniti per Indire in riferimento alla comparazione dei piani di studio dei due percorsi formativi
Replica ai colleghi uniti per Indire in riferimento alla comparazione dei piani di studio dei due percorsi formativi

Ci sembra doveroso rispondere alle colleghe ed ai colleghi in possesso del titolo di specializzazione europeo, in merito alle presunte analogie tra i due iter formativi. Anzitutto precisiamo che l’acronimo TFA sta per Tirocinio Formativo Attivo, ed è al momento, l’unico titolo di specializzazione sulle attività di sostegno scolastico ad alunne ed alunni con disabilità, pienamente RICONISCIUTO e SPENDIBILE nel nostro Paese. Non si tratta di un master di perfezionamento post-laurea, ma di un CONCORSO PUBBLICO, preceduto da un BANDO, che tutti/e possono consultare sui siti istituzionali dei singoli Atenei, che definiscono modalità e termini di partecipazione. Questa è, di fatto, la prima sostanziale differenza rispetto ai titoli di specializzazione europea:
PRESELEZIONE: Il TFA prevede un accesso limitato di candidate/i, previo superamento di tre prove selettive: una preselettiva, una scritta ed una orale, i cui esiti sono resi noti tramite la pubblicazione di una GRADUATORIA. La procedura di preselezione, mira ad accertare, da parte delle/dei candidate/i il possesso di conoscenze in ambito: psico-pedagogico, metodologico-didattico, intelligenza emotiva, creatività e legislazione scolastica. Questi quattro pilastri, sono oggetto di approfondimento teorico ed ulteriore verifica durante la frequenza, in presenza, del corso.
LABORATORI: Il TFA prevede 180 ore di laboratorio da svolgersi, anch’esse, rigorosamente in presenza. Trattasi prevalentemente di progettazioni educativo-didattiche da realizzarsi in team. A nostro parere, questo è un altro punto di forza del TFA, non solo per le ricadute positive in termini relazionali e di gestione di eventuali conflitti, ma anche perché predispone, previa adeguata formazione teorica e pratica, al rispetto delle differenze e alla valorizzazione delle attitudini e peculiarità di ciascuno/a.
TIROCINIO DIRETTO: Il TFA italiano prevede 150 ore di tirocinio diretto in presenza, da svolgersi in non meno di 5 mesi presso una scuola accreditata e italiana che redige il patto formativo secondo le vigenti norme scolastiche. Durante questo periodo, la/il tirocinante è affiancata/o da una/un docente di comprovata esperienza. La/il tutor certifica le presenze e le attività svolte ed esprime una valutazione al termine dell’esperienza, che inciderà sulla votazione finale.
LA VALUTAZIONE: Nel TFA la votazione è NUMERICA (espressa in trentesimi, come in tutti gli atenei pubblici) e non meramente descrittiva come avviene per il titolo di specializzazione conseguito in altri Paesi europei. Corre l’obbligo di ricordare, che l’attribuzione dei 36 punti in GPS non avviene in modo automatico ma è la risultante di una serie di fattori. Solo gli aspiranti docenti che hanno superato la procedura selettiva ad accesso programmato, possono inserire in graduatoria i 12 punti.
I restanti 24 vengono attribuiti facendo la media aritmetica delle votazioni ottenute in: esami teorici; tirocinio diretto; tirocinio indiretto; tesi finale. Pur non volendo sostituirci agli esperti nella comparazione dei due titoli sotto il profilo tecnico, ci sembrava opportuno fare delle precisazioni, rispetto a iter formativi che presentano differenze non solo terminologiche, ma sostanziali. Rendere i due titoli pienamente assimilabili, è, a nostro avviso, una forzatura inaccettabile.