La Voce della Scuola

Revisione programma di storia. Il Ministro conferma il taglio identitario

Revisione programma di storia. In un intervento il Ministro Valditara chiarisce lo scopo dell’intervento dui contenutiRevisione programma di storia. Valditara conferma a sterzata identitariaRevisione...

25 maggio 2024 12:25
Revisione programma di storia. Il Ministro conferma il taglio identitario -
Condividi

Revisione programma di storia. In un intervento il Ministro Valditara chiarisce lo scopo dell’intervento dui contenuti

Revisione programma di storia. Valditara conferma a sterzata identitaria

Revisione programma di storia. Il Ministro G. Valditara chiarisce il percorso al quale deve attenersi la commissione che dovrà aggiornare i contenuti storici. Intervendo, infatti al Convegno Dirigentiscuola a Bari ha dichiarato che è una perdita tempo   “un anno a studiare i dinosauri. E’ importante sapere che sono esistiti ma se noi siamo italiani forse lo dobbiamo al Risorgimento che va studiato, come va studiata la Seconda guerra mondiale, la Guerra fredda e l’epoca del terrorismo”.

La via stretta della commissione

Il messaggio non lascia dubbi. Il fine è l’identità nazionale. Quindi il percorso è segnato. Ho scritto qualche giorno fa che il taglio ideologico del Ministro rende superflua la presenza di esperti e aggiungo anche di insegnanti. L’intervento dovrà riguardare i contenuti già definiti dal Ministro. In questo contesto fortemente ideologizzato poco importa la didattica. Da qui l’inutilità delle sottocommissioni di esperti e docenti sulle diverse discipline“.  Ciò che conta sarà impartire quelle nozioni funzionali alla formazione e dell’identità italiana. L’0biettivo non sorprende. In La destra al potere (2024) C. Galli definisce questa attenzione come espressione del populismo identitario. In questo lavoro è ripreso un discorso di G. Meloni (2014). “Amare la propria identità significa difendere la lingua, investire nella formazione rimettere al centro della crescita le scuole e le Università”

La Voce della Scuola sui social