Rinnovo CCNL Scuola a rischio sulla questione degli ordinamenti ATA
A parlar chiaro sul rinnovo del CCNL della scuola è la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci in un suo tweet di ieri mattina: “sulla parte economica si è ottenuto che quasi tutte le ri...

A parlar chiaro sul rinnovo del CCNL della scuola è la segretaria generale della CISL Scuola, Ivana Barbacci in un suo tweet di ieri mattina: “sulla parte economica si è ottenuto che quasi tutte le risorse disponibili vadano ai trattamenti fondamentali: su questo si è davvero raggiunto il massimo risultato possibile, ora guardiamo al prossimo rinnovo per continuare il percorso che abbiamo avviato. Sulla parte normativa serve da parte di ciascuno, a partire dall’ARAN, uno sforzo che consenta di raggiungere un punto di mediazione accettabile per tutti”. Chiarendo subito la sua posizione: “noi guardiamo ai risultati possibili, quelli che abbiamo contribuito a costruire e che non avrebbe senso sacrificare nell’illusione che ne possa venire un tornaconto di immagine. Le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo non hanno bisogno di venditori di fumo, hanno diritto di essere rappresentati da un sindacato che sappia fare seriamente il proprio mestiere e assumersi, quando è necessario, la responsabilità delle proprie scelte”.
Sindacalese di qualità per comunicare la disponibilità a firmare e la consapevolezza che al tavolo c’ è chi è deciso a non farlo. Con tutte le conseguenze del caso, specialmente se a tirarsi indietro dovesse essere uno dei tre confederali.
In effetti da qualche tempo era chiaro a chi stava seguendo direttamente la trattativa, che ci fosse qualche problema su una chiusura data per scontata troppo in fretta dopo la firma della parte economica alla fine dello scorso anno.
Racconta chi è stato al tavolo che su diversi punti erano scoppiate scintille tra sindacati e amministrazione. La situazione aveva rischiato di precipitare sulla proposta dell’ ARAN di assegnare ai DS maggiori poteri nella gestione delle sanzioni disciplinari ai docenti. Alla fine era stata trovata una soluzione: un salomonico rinvio della questione ad una sequenza contrattuale. In pratica la derubricazione del problema dalla trattativa ed il rinvio della discussione ad un successivo contratto.
Ma l’ argomento sul quale pare che l’ accordo non ci sia (e non sia nemmeno così a portata di mano) è la proposta dei nuovi ordinamenti del personale ATA. Una proposta che, in effetti, non piace a nessuno e sulla quale circolano in rete pareri a dir poco tranchant del personale interessato. Ma che per l’ ARAN sarebbe anche l’ unica proposta possibile nelle condizioni date e per questo priva di grossi margini di contrattazione. In pratica una sorta di ‘bere o affogare’ destinato inevitabilmente a spaccare il fronte sindacale tra chi ritiene la proposta ‘irricevibile’ e chi invece pensa che un cattivo contratto sia meglio di nessun contratto; e chi ritiene la firma di un contratto con il fronte sindacale spaccato sia il peggior segnale possibile che possa venire da una trattativa del genere.
Ci aveva provato la FLC CGIL a sostenere, sia pure indirettamente, che quella proposta sui nuovi ordinamenti ATA non era poi così terribile come si leggeva in giro. Sul suo sito era stata pubblicata una serie di FAQ sulle questioni più spinose, con il palese intento di dimostrare che i nodi più controversi erano stati già risolti, una sorta di viatico pre-firma per arginare i mal di pancia della base.
A rimanere su posizioni intransigenti UIL e SNALS. Entrambi fortemente radicati nel personale ATA e preoccupati dei rischi di perdita di consenso in caso di firma.
Il che rende chiaro il tweet della Barbacci, l’ appello a guardare ai “risultati possibili” senza cedere alla tentazione di trasformarsi in “venditori di fumo”. Un messaggio rivolto anzitutto agli altri due confederali con la consapevolezza dell’ inevitabile imbarazzo della CGIL di Landini che sulla politica sindacale consolida ogni giorno di più l’ asse con la UIL nello scontro con il governo e non può certamente procedere alla firma del CCNL di comparto senza gli uomini di Bombardieri.