Rinvio delle graduatorie ATA: Anief "un milione di precari in attesa"
il sindacato si erge come voce critica, sottolineando l'urgenza di decisioni immediate per non lasciare nell'incertezza chi attende da troppo tempo una stabilità professionale.

Il mondo della scuola è in fermento a causa dell’emendamento al decreto Milleproroghe che propone di posticipare di un anno, dal 2024 al 2025, l’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia del personale ATA. La controversia è alimentata dal recente contratto 2019/21 sottoscritto all’Aran, che introduce novità sull’ordinamento professionale ATA e sui titoli di accesso alle graduatorie di terza fascia.
L’emendamento, ancora in attesa di approvazione, mira a concedere tempo a coloro che ancora non abbiano acquisito i nuovi titoli come l’alfabetizzazione digitale.
Sebbene questa mossa possa favorire una parte degli aspiranti, solleva preoccupazioni tra i precari già in graduatoria. Il Sindacato Anief si oppone al rinvio, affermando che le nuove disposizioni possono trovare spazio nel bando di aggiornamento del 2027, mentre adesso è essenziale confermare con tempestività la normativa che prevede l’integrazione nel 2024 delle graduatorie in scadenza nel 2021.
Il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, esprime chiaramente la posizione del sindacato: “Non siamo d’accordo con la possibilità di spostare di un anno l’aggiornamento delle graduatorie ATA. Riteniamo che debbano essere riaperte immediatamente per non deludere le aspettative e le esigenze di almeno un milione di precari. Successivamente, le nuove disposizioni sui titoli possono essere applicate nel successivo aggiornamento.“

La proroga proposta solleva giuste proteste in quanto mette a rischio le opportunità dei precari di avvicinarsi ai propri affetti e di valorizzare la formazione e i corsi di aggiornamento svolti negli ultimi tre anni. Il dibattito sottolinea la tensione tra la necessità di adeguare le graduatorie alle nuove disposizioni contrattuali e l’importanza di rispondere alle esigenze immediate di chi aspetta da tempo la possibilità di rinnovare i punteggi e spostarsi di provincia.
In questo contesto, il sindacato si erge come voce critica, sottolineando l’urgenza di decisioni immediate per non lasciare nell’incertezza chi attende da troppo tempo una stabilità professionale.