Risultati indagine sull'uso dell'intelligenza artificiale a scuola
Risultati indagine sull'uso dell'intelligenza artificiale a scuola

I docenti utilizzano l’intelligenza artificiale nella scuola? La ritengono utile per migliorare l’apprendimento degli studenti? INDIRE e la casa editrice ‘La Tecnica della Scuola’ hanno cercato di rispondere a queste domande realizzando una ricerca nazionale rivolta agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado. Le risposte sono state incoraggianti: la maggior parte dei docenti che hanno preso parte alla rilevazione – alla quale hanno partecipato oltre 1.800 insegnanti su base volontaria – utilizza infatti l’intelligenza artificiale generativa per le attività didattiche e coloro che ancora non la usano vorrebbero, però, svolgere dei corsi di formazione. Solo il 14% è contrario a servirsi di questo strumento per insegnare. L’indagine, realizzata tra gennaio e febbraio 2025 coinvolgendo 1.803 docenti su base volontaria, è stata presentata, oggi, giovedì 13 marzo a Firenze all’interno della Fiera Didacta Italia.
All’indagine – finalizzata a determinare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa nei nostri scolastici, per approfondirne le potenzialità e i rischi in relazione alla didattica, al potenziamento delle competenze degli studenti e alle attività di organizzazione scolastica – hanno partecipato 1.803 docenti fornendo risposte complete al questionario proposto: tra questi, ben 1.035 hanno dichiarato di utilizzare regolarmente strumenti di intelligenza artificiale nell’ambito della loro didattica.
Dalla rilevazione è emerso che l’intelligenza artificiale è già entrata in modo preponderante nella scuola: i docenti dichiarano di avere utilizzato l’IA durante la propria attività come strumento a supporto della didattica (52,4%) e come modalità compensativa per studenti più fragili (10%); molti docenti, inoltre, si servono dell’IA anche per attività non di docenza, come per realizzare relazioni e progettazioni didattiche (56,7%), ma anche come “assistente” alla verbalizzazione e stesura delle riunioni (21,5%). In prevalenza, la utilizzano docenti over 50, nell’80% dei casi donne assunte a tempo indeterminato nella scuola secondaria con almeno 10 anni di insegnamento di materie umanistiche. Tra chi non usa l’intelligenza artificiale, invece, prevale il desiderio di svolgere dei corsi formativi per saperne di più: è significativo che il 75% dei docenti che hanno partecipato alla rilevazione sostenga che i colleghi che non fanno uso di IA siano privi di competenze e necessitino di formazione, quasi a giustificarne il mancato coinvolgimento.
Se è vero che appena il 14,6% dei docenti non ritiene utile che lo strumento entri nelle scuole per migliorare la didattica, il cammino per parlare di intelligenza artificiale protagonista nei nostri istituti scolastici appare tuttavia ancora lungo: circa un terzo dei docenti partecipanti alla ricerca ha infatti dichiarato di non farne uso e coloro che la utilizzano lo fanno comunque quasi sempre a livello gratuito, con la conseguenza di fruire dei benefici dello strumento solo ad un livello sostanzialmente basico.
Gli insegnanti in prevalenza hanno anche evidenziato che gli studenti dovrebbero valutare le implicazioni etiche che comporta l’uso dell’intelligenza artificiale generativa, in particolare i rischi per l’intera società; come il fatto che bisogna identificare i limiti tecnici di questi strumenti, al fine di utilizzarli al meglio e in modo appropriato; oltre che sviluppare un atteggiamento riflessivo e consapevole verso il suo utilizzo.
Tra i pericoli evidenziati dalla maggior parte degli insegnanti svetta quello che l’IA dovrebbe essere usata con molta attenzione, perché potrebbe indurre gli studenti a dare credito a risultati non sempre attendibili.
Certamente, per la maggior parte dei docenti che hanno partecipato alla rilevazione, l’intelligenza artificiale risulta un supporto alla didattica ordinaria ed è utile per preparare le lezioni, ma anche nella pianificazione e organizzazione delle attività di non docenza. Inoltre, in netta prevalenza i docenti hanno spiegato che la utilizzano per simulazioni e previsioni di risultati.
La gran parte del corpo insegnante che ha partecipato alla ricerca ritiene infine che l’intelligenza artificiale consenta di simulare un dialogo in una lingua comunitaria, come pure di costruire dei test per la verifica immediata delle conoscenze raggiunte da ogni studente, confermando il supporto pratico anche all’attività di valutazione delle competenze.