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SCUOLA. Manzi, nuovi programmi mera propaganda, Pd apre fase ascolto

SCUOLA. Manzi, nuovi programmi mera propaganda, Pd apre fase ascolto

A cura di Redazione
22 marzo 2025 16:14
SCUOLA. Manzi, nuovi programmi mera propaganda, Pd apre fase ascolto -
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“Con le nuove Indicazioni Nazionali per il Curricolo accade qualcosa di inedito: si usa la scuola per affermare il manifesto ideologico della destra di governo, con l’obiettivo finale di rimettere in discussione l’autonomia delle scuole, come se l’istruzione fosse di proprietà di chi governa e non patrimonio dell’intero Paese. Un’operazione con cui si immagina di educare (non più formare) in senso sovranista una nuova generazione di giovani.
Mera propaganda che rischia di creare danni profondi al sistema di istruzione, allo sviluppo di un pensiero critico nelle giovani generazioni, alle loro opportunità formative”. Lo scrive Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, in un editoriale sul quotidiano l’Unità

“Il ministero ha annunciato consultazioni che temiamo non condurranno a sostanziali modifiche. Per questo e’ indispensabile aprire un’ampia discussione nel Paese coinvolgendo e mobilitando quanti quotidianamente vivono la scuola e hanno a cuore ciò che di positivo in questi anni è stato espresso in termini didattici e pedagogici. Necessita’ ancor più urgente alla luce delle preoccupazioni che, in queste ore, molte associazioni -a partire da quelle dell’area linguistico- educativa che non hanno accolto l’invito del ministro alla fase di ascolto programmata- stanno esprimendo per l’apertura di  spazi di confronto autentico ed effettivo.
Il Partito Democratico – seguendo il percorso avviato con il lancio dei suoi Appunti democratici intorno alla scuola- intende fare la sua parte. Promuovendo riflessione in dialogo e ascolto di associazioni professionali, educatori, sindacati, docenti, studenti, dirigenti scolastici,  dando voce ai pensieri che stanno maturando intorno a questo testo, in difesa della scuola democratica ed inclusiva per tutti e per ciascuno”.  Così conclude la dem

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