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Silvio Berlusconi, la "spallata" alla scuola della Repubblica

Silvio Berlusconi. I suoi governi hanno contribuito a cambiare il profilo della scuola: da scuola della Repubblica a  modello-azienda.Silvio Berlusconi. Il cambio di modello per la scuolaSilvio Berlus...

13 giugno 2023 12:08
Silvio Berlusconi, la "spallata" alla scuola della Repubblica -
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Silvio Berlusconi. I suoi governi hanno contribuito a cambiare il profilo della scuola: da scuola della Repubblica a  modello-azienda.

Silvio Berlusconi. Il cambio di modello per la scuola

Silvio Berlusconi. Ieri è arrivata la notizia del suo decesso. Ovviamente pietà per la persona. La morte è sempre un momento tragico e incomprensibile. Si lasciano affetti e storie. Cosa ci sia dopo, resta un mistero.
Detto questo il ragionamento riguarderà il personaggio pubblico, realtà diversa dalla persona. Ovviamente la breve riflessione metterà a fuoco il suo rapporto con la scuola.
Silvio Berlusconi ha governato il nostro paese per quattro volte. Il secondo ( 2001/2005) e quarto governo (2008/ 2011)  sono stati i più longevi. Essi si caratterizzano per due riforme scolastiche che rimandano a Moratti e Gelmini.
Entrambe sono state  preparate da alcuni provvedimenti: la Carta dei servizi del Ministro Lombardi (Governo Dini, 1995) e l’autonomia scolastica (primo governo Prodi 1996). Con questi provvedimenti furono introdotte espressioni aziendali (orientamento al cliente, ottimizzazione, efficacia, Piano dell’offerta formativa…) che ovviamente hanno avuto una ricaduta nella prassi. Si è passati dal modello costituzionale della formazione della persona e del cittadino  a quello di una maggiore attenzione al cliente e alla realtà sociale/economica (modello scuola-azienda).

La continuità tra la Riforma Moratti e Gelmini

La riforma Moratti (2003) e quella Gelmini(2008-09) non possono quindi essere considerate come dei fulmini a ciel sereno. La prima può essere sintetizzata dalle tre I: inglese, informatica e impresa. Significativa quindi la maggiore propensione a guardare fuori dalla scuola. In altri termini, l’esaltazione della neo lingua della finanza, l’attenzione  all’ informatica come strumento privilegiato del mondo dell’impresa (ultima i).
Le enunciazioni però non sono state accompagnate da conseguenti soluzioni. Nella scuola secondaria di primo grado, infatti le ore d’inglese furono ridotte. Stessa soluzione si applicò sui finanziamenti delle  dotazioni informatiche. Il dimagrimento però ha riguardato anche altre discipline (Italiano, Storia e geografia…). Questo ha comportato la riduzione del personale. Disegno coerente con il pensiero della destra dove la scuola è un costo eccessivo.
Dopo la terzo Governo Berlusconi (durato poco) e la parentesi del Ministro Fioroni, (2007, politica del cacciavite), abbiamo avuto l’ultimo esecutivo presieduto dall’imprenditore di Arcore. A Viale Trastevere è salita M. Gelmini. Ovviamente con il sostegno di Silvio Berlusconi ha operato il più significativo dimagrimento sulla scuola, prelevando forzatamente otto miliardi. L’operazione si è tradotta nell’aumento di un punto in percentuale del rapporto docente/alunni e il concomitante taglio del personale di 87.000 unità. Da qui l’avvento delle classi pollaio (Legge 133/08 e D.P.R. 81/09). Furono, inoltre abolite le compresenze nelle classi a tempo pieno (Legge 820/71).
Concludendo, Silvio Berlusconi ha agito coerentemente con il suo pensiero di imprenditore. E questo ha inciso e inciderà negativamnete sulle prospettive future della scuola.

 

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