Sinner e la bambina. Quando le parole contano!
Sinner e la bambina. Un breve duetto. Denso e carico di umanità vera. Un’intensa lezione di filosofiaSinner e la bambina. Un breve e intensa lezione sulla condizione umanaSinner e la bambina. Gradual...
A cura di Gianfranco Scialpi
15 novembre 2024 06:46

Sinner e la bambina. Un breve duetto. Denso e carico di umanità vera. Un’intensa lezione di filosofia
Sinner e la bambina. Un breve e intensa lezione sulla condizione umana
Sinner e la bambina. Gradualmente il contesto postmoderno sta emarginando i discorsi e le parole. Quando è ancora presente spesso si riduce a un bla-bla vuoto e inconcludente, favorendo in non pochi casi l’alterazione della realtà (fake news). Questa è la conseguenza della rimozione dell’homo viator con quello oeconomicus e consumatore. In questo preoccupante deserto di senso,
, che lo accompagnava sul campo da tennis, esalta invece la funzione della parola come epifania dell’umano, di quello spazio spesso emarginato e dimenticato della nostra condizione. Al riguardo della partita la bambina” gli ho chiesto se aveva paura e ha detto sì“. Qualche giorno fa riflettevo sulla meraviglia filosofica dei bambini esplicitata nei tanti perché. Essi sono la domanda, spesso l’autodomanda (Husserl) dell’Esser-ci sull’Essere (M. Heidegger). Spesso però la domanda assume altre configurazioni, dimostrando comunque sempre il loro stupore/tremore di fronte alla vita. Il loro chiedere è sempre diretto, senza schemi. Non attende, perché è tale l’energia che la sottende che vince ogni resistenza! La vita dei bambini in parte si costruisce sulle risposte che le domande ricevono. La risposta di Sinner è un monosillabo denso che rimanda alla fragilità espressa. Non rimossa o dimenticata, come avviene nella postmodernità. Oggi esprimere la paura, significa essere una voce stonata in un contesto che la ritiene non coerente con il criterio dell’efficienza. La paura è un sentimento di cui vergognarsi perché può paralizzare e quindi compromettere il raggiungimento dell’obiettivo. Infine, interessante quell’incrociarsi delle due mani, che esprime comunanza e condivisione umana. J. Sinner e la bambina sono saliti in cattedra, dando una bella lezione sulla condizione umana!