Sono diversamente abile ma non lo dite a nessuno. Rachele Eusepi si racconta nella sua autobiografia, sorride e fa sorridere
Determinata e convinta giustamente di volersi raccontare agli altri, Rachele Eusepi sperimenta per la prima volta il racconto della sua vita e avvia una deliziosa e spensierata presentazione di se ste...

Determinata e convinta giustamente di volersi raccontare agli altri, Rachele Eusepi sperimenta per la prima volta il racconto della sua vita e avvia una deliziosa e spensierata presentazione di se stessa, della sua famiglia e di Palestrina, il suo paese di nascita. Delicatamente, Rachele accompagna i lettori muovendo i suoi primi passi nella consapevolezza di essere nata con dei problemi in più rispetto ai suoi coetanei. Visite, analisi specialistiche e conferma della diagnosi accompagnano lei e la sua famiglia verso un percorso terapeutico e riabilitativo, comprensivo di alcuni interventi chirurgici agli occhi, mirato a contenere, se non proprio a risolvere, le conseguenze della sua nascente disabilità.
Ancora una volta ironica, leggera nella descrizione e con il desiderio di portare a termine la sua autobiografia lasciando ai lettori messaggi positivi, Rachele descrive le sue prime esperienze scolastiche, l’incontro con gli insegnanti e le relazioni con i suoi compagni di classe. Aperta e confidenziale, ricambiata nell’amicizia dai suoi coetanei della scuola primaria e della secondaria di I grado, la giovanissima Rachele affronta in seguito le difficoltà incontrate nella scuola secondaria di II grado quando, giovanissima liceale, si trova suo malgrado a gestire rifiuti e contrasti all’indirizzo della sua persona.
L’essere emarginata provoca in Rachele un diffuso senso di malinconia che, pronto a sfociare in rabbia, l’accompagna lungo tutto il percorso delle scuole secondarie, frequentate a Roma fino al conseguimento della maturità. Poco appassionata, quasi in conflitto con la scuola, Rachele rinuncia ad ulteriori titoli formativi ed inizia a vivere le sue prime esperienze lavorative seppure rallentata negli spostamenti dall’uso della sedia a rotelle prima e dal più comodo deambulatore a seguire. Intenzionata a mantenere alta la positività del suo animo, Rachele Eusepi, oggi giovane esordiente autrice di una autobiografia spiritosa che invitiamo tutti a leggere e a far leggere, si dichiara pronta ad incoraggiare tutte e tutti a raccontare la propria disabilità lasciando da parte timori e resistenze provocate, talvolta, dall’incontro con gli altri. Matura quanto basta per essere capace di individuare le persone attente ed empatiche, soprattutto rispettose degli altri, Rachele invita altri giovani ad uscire allo scoperto per raccontare e raccontarsi con leggerezza e senza il timore del giudizio.
Caratterizzata da uno stile di scrittura agile e di facile lettura, Rachele conserva fino alla fine del suo primo libro una leggerezza disarmante, capace di raccontare ironicamente anche i suoi primi amori, i tradimenti adolescenziali, le gelosie e le uscite che tanto riempiono di simpatia le sue giornate. Non mancano, sul finale, le descrizioni semi serie di inconvenienti di salute, ancora una volta la ricerca della diagnosi, i controlli e l’avvio delle possibili cure con la convinzione a non fermarsi mai. Grata a tutti coloro che, nell’acquistare e nel leggere il suo primo libro manifestano il vivo desiderio di alleggerire il suo e il loro animo tormentato, la giovane autrice confessa di aver fatto una grande fatica nell’esprimere in forma corretta pensieri e descrizioni. Accompagnate da divertenti emoticon le pagine del libro, pubblicato a gennaio 2024 da Book Sprint Edizioni e acquistabile su Amazon, possono dirsi riuscite perché hanno consentito di liberare le energie positive raccolte nel tempo dalla loro giovane autrice.
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