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Sostegno: ecco perché l'esperienza è fondamentale

Sostegno: ecco perché l'esperienza è fondamentale

A cura di Redazione
06 maggio 2025 16:21
Sostegno: ecco perché l'esperienza è fondamentale -
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Il ruolo di docente di sostegno rappresenta molto più di una semplice posizione lavorativa: è una vera e propria vocazione, un percorso di crescita personale e professionale che richiede dedizione, passione e una profonda consapevolezza delle sfide e delle soddisfazioni che comporta. Chi sceglie questa strada sa bene che non si tratta di un lavoro come un altro, ma di un impegno che si dimostra nel tempo, attraverso l’esperienza e la capacità di affrontare situazioni complesse con competenza e umanità.L’esperienza accumulata nel corso degli anni è un elemento fondamentale, perché permette di dimostrare innanzitutto a se stessi di essere pronti a svolgere questa funzione.Non è sempre semplice lavorare in questo particolare ruolo: richiede sensibilità, capacità di adattamento e una costante volontà di migliorarsi. Non basta un TFA sostegno, anche se questo rappresenta un passo importante, perché fornisce una preparazione teorica utile, ma non può sostituire la reale esperienza sul campo. È solo attraverso il confronto quotidiano con le situazioni di studenti con bisogni educativi speciali che si può davvero capire se si è fatti per questa professione.Al cuore dei Corsi INDIRE c’è un principio fondamentale: l’esperienza non è un optional, ma l’essenza stessa della professione di docente di sostegno.Chi ha già trascorso anni a fianco di studenti con bisogni educativi speciali sa che questa non è una semplice funzione, ma una vera e propria vocazione. È un cammino di crescita personale, fatto di ascolto, pazienza, empatia e capacità di adattamento. La saggezza si acquisisce nel tempo, attraverso le sfide quotidiane, e i corsi INDIRE sono pensati proprio per valorizzare questa ricchezza di vissuto.Ci vogliono anni di lavoro, di ascolto, di applicazione, per poter dire con certezza che si è chiamati a fare questo mestiere.L’esperienza non è solo un requisito formale, ma quella particolare commistione tra realtà, teoria, applicazione e competenza che ti fa veramente capire e sentire di essere un docente di sostegno.Per chi si domanda come l’esperienza possa costituire un requisito di accesso, la risposta è semplice: è proprio quell’esperienza che permette di maturare una consapevolezza profonda delle proprie capacità e dei propri limiti, e di capire se si ha la stoffa per accompagnare gli studenti in un percorso di crescita e autonomia. Non si tratta solo di possedere conoscenze, ma di averle sapute mettere in pratica in situazioni reali, di aver imparato a gestire le difficoltà e a valorizzare le potenzialità di ogni singolo studente.In conclusione, il lavoro di docente di sostegno è una sfida che si vince con il cuore. È un ruolo che richiede tempo, passione e una continua volontà di migliorarsi. Chi ha già dimostrato di averne le capacità, attraverso anni di impegno, ha già compiuto un passo importante: ha capito che questa professione non è solo un mestiere, ma una vera e propria chiamata e non la abbandonerà per scappare su materia… Questa è la vera bellezza dell’insegnamento sul sostegno: la consapevolezza di fare un lavoro che cambia la vita, non solo degli studenti, ma anche di chi lo svolge.Daniela Nicolò 

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