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Sostegno, Valditara spiega perché vuole specializzare 85 mila docenti con Indire

 Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, conferma la volontà di affrontare la carenza di docenti specializzati sul sostegno didattico agli alunni con disabilità: intervenendo oggi i...

A cura di Doriana D'Elia
13 giugno 2024 20:16
Sostegno, Valditara spiega perché vuole specializzare 85 mila docenti con Indire -
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 Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, conferma la volontà di affrontare la carenza di docenti specializzati sul sostegno didattico agli alunni con disabilità: intervenendo oggi in audizione nella Commissione Cultura della Camera, il Ministro ha illustrato le misure previste nel 

decreto legge 71/2024
, che rappresenta anche una risposta allo sbilanciamento tra domanda e offerta di docenti specializzati, con una carenza più accentuata al Nord Italia. “L’intervento riguarda i docenti che non sono stati intercettati dai percorsi accademici e che da anni svolgono servizio sul sostegno pur privi di specializzazione” ha chiarito il Ministro: i nuovi corsi Indire avranno contenuti mirati e innovativi, incentrati sulle reali esigenze formative, con il coinvolgimento delle associazioni di persone con disabilità e del mondo accademico per definirne i programmi. “Il sistema universitario non fornisce la formazione che la scuola necessita: al Nord c’è sbilanciamento tra domanda e offerta di docenti specializzati, con una carenza di candidati”.

 

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “il tema del reclutamento dei docenti di sostegno è fondamentale per la scuola e per il bene degli alunni con disabilità. Del resto, gli attuali 136mila alunni privi di insegnante specializzato sono un dato oggettivo che necessita di risposte legislative forti: come Anief rimaniamo sempre più convinti che bisogna sbloccare i posti in deroga, la metà dell’organico di sostegno, perché assegnando ai supplenti così tanti posti si precarizza tutto il settore creando i presupposti per la mancata continuità didattica agli studenti più fragili e bisognosi di supporto didattico specifico”.

 

“Dunque – continua Pacifico – fa bene il Ministro a specializzare così tanti insegnanti e sarebbe bene che si faccia in cambio di somme molto più basse rispetto a quelle chieste da alcuni anni ai precari: in questo modo, si creerebbero anche i presupposti per le immissioni in ruolo sulle cattedre libere, sempre a patto che passino tutte in organico di diritto, così come chiedono anche giustamente da tempo le famiglie degli alunni con disabilità. Rimaniamo invece fortemente contrari – conclude il presidente nazionale Anief – alla decisione di questo Governo di confermare il docente di sostegno in servizio nel precedente anno scolastico su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, previa valutazione del dirigente scolastico”.

 

L’INTERVENTO DEL MINISTRO

Valditara ha spiegato che non era più rinviabile un intervento per superare le “disfunzioni patologiche” dei percorsi di specializzazione universitari, inadeguati a fornire la formazione necessaria al sistema scolastico. Per questo motivo, il decreto introduce nuovi percorsi formativi specificamente rivolti ai docenti precari di sostegno, organizzati dall’Indire e affiancati all’offerta formativa universitaria. “I nuovi percorsi avranno contenuti mirati e differenziati rispetto ai corsi di specializzazione delle università – ha assicurato Valditara – Saranno innovativi e incentrati sulle reali esigenze formative, di qualità”. E nella definizione dei programmi verranno coinvolte le associazioni di persone con disabilità e il mondo accademico per individuare al meglio i fabbisogni formativi. La misura apre la possibilità per 85mila docenti attualmente impossibilitati a conseguire la specializzazione: chi otterrà il titolo dai corsi Indire potrà iscriversi nelle GPS di prima fascia e partecipare ai concorsi.

 

Il Ministro ha poi affrontato la questione delle specializzazioni conseguite all’estero, distinguendo tra atenei di comprovata serietà e quelli non adeguatamente qualificati. Per le specializzazioni estere riconosciute, il decreto prevede percorsi ad hoc sempre erogati dall’Indire, al fine di acquisire nuove competenze con un esame finale. “Non si tratta di una sanatoria – ha precisato Valditara – ma di un’integrazione dei titoli esteri con ulteriori contenuti formativi individuati insieme al Ministero dell’Università e Ricerca che dovrà dare il parere per il riconoscimento”. L’obiettivo, ha aggiunto, è qualificare anche questa platea di docenti che vengono chiamati per le supplenze di sostegno, superando le attuali criticità legate ai titoli esteri e garantendo in ogni caso un’adeguata preparazione per un efficace supporto agli alunni con disabilità.

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