Stipendi docenti e Ata i più bassi della PA, quelli dei precari a picco
Stipendi docenti e Ata i più bassi della PA, quelli dei precari a picco

Anief ricorre per fare recuperare ai supplenti “brevi” 70 euro al mese d’indennità di vacanza contrattuale più una tantum di migliaia di euro anticipo Ccnl
Per il personale precario della scuola italiana la lunga attesa del rinnovo contrattuale ha effetti ancora più dannosi rispetto ai lavoratori docenti e Ata di ruolo, che già devono ricevere compensi sotto la media della PA tra i 4mila e i 5mila euro l’anno: oltre a non avere scatti di anzianità, con stipendio fissato per tutto il periodo delle supplenze all’importo base, i supplenti cosiddetti ‘brevi e saltuari’ devono anche fare i conti con il mancato importo nel cedolino dell’anticipo degli aumenti, quindi dell’indennità di vacanza contrattuale pari a 70 euro medi mensili, e anche agli arretrati relativi al biennio 2024 e 2025. Il sindacato Anief non ci sta e decide di recuperare le somme sottratte attivando appositi ricorsi al giudice del lavoro: la prima istanza è per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale piena 2022-2024, la seconda riguarda l’assegnazione una tantum dell’anticipo contrattuale 2022-2024 con il risarcimento che arriva a migliaia di euro.
Il problema è che per tutelare il personale, il Governo ha disposto delle misure, da attuare nel 2025, che vanno dallo +0,6% di indennità di vacanza contrattuale nel cedolino dello scorso mese di aprile al +1% previsto nelle biste paga di luglio prossimo rispetto al Tasso ufficiale di inflazione programmata dell’1,8%. Per ottenere questi risultati è stata certamente decisiva l’azione sindacale dell’Anief, che però conferma anche la volontà di portare avanti la strada giudiziaria per tutto il personale al fine di recuperare arretrati per il 2022-2024 e aumentare l’assegno mensile dal corrente anno. E ora per i supplenti il giovane sindacato ha deciso di uscire allo scoperto reclamando almeno la stessa indennità corrisposta al personale di ruolo.
L’ITER DELL’INDENNITÀ DI VACANZA CONTRATTUALE
Il giovane sindacato ricorda che la Legge di bilancio 2022, prima dello scoppio della guerra in Ucraina, prevedeva un +0,50% nel 2022 sempre di indennità di vacanza contrattuale, ma a fronte di una inflazione poi aumentata dell’8,1%. La legge di bilancio 2023 ha stanziato un emolumento una tantum del 1,5% per il 2023, lasciando immutata l’indennità di vacanza contrattuale, a dispetto di un ulteriore aumento dell’inflazione certificato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze del 5,4%.
Come effetto del ricorso alla Consulta nel cui giudizio è intervenuta l’associazione sindacale Anief, il Governo nel decreto Anticipi e nella Legge di bilancio 2024 ha previsto un anticipo, in un’unica rata nel cedolino 2023 per tutto il 2024, del 3,35% di aumenti contrattuali per il triennio 2022-2024, da versare mensilmente da gennaio 2025, rispetto a un TIP per il 2024 dell’1%. La Legge di bilancio del 2025 dispone inoltre l’aumento dello 0,6% e del 1% dell’indennità di vacanza contrattuale, a decorrere rispettivamente da aprile e luglio 2025 rispetto a un Tasso di inflazione programmata dell’1,8%.
Anief ricorda che per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale tutto il personale scolaatico, anche di ruolo, ha la possibilità di pre aderire gratuitamente al ricorso: per maggiori informazioni ed eventualmente inviare la diffida di interruzione della prescrizione cliccare qui. Invece, solo il personale precario ha diritto a chiedere al giudice del lavoro l’una tantum dell’anticipo contrattuale 2022-24: cliccare qui.