Tempo di Halloween: il Corpse Reviver #2
Negli anni Trenta si diffuse la moda dei cocktail detti “corpse reviver”, ossia resuscita cadaveri.

Negli anni Trenta si diffuse la moda dei cocktail detti “corpse reviver”, ossia resuscita cadaveri. L’idea del drink era quello di dare una “botta” a coloro che si erano sbronzati il giorno prima. Inutile dire che i cocktail, o meglio le loro ricette, rispecchiavano l’orripilante idea, con ingredienti …improbabili!

E’ il caso del Bull shot (a base di consommè, da gustare caldo o freddo), ma partecipano alla drink list anche il Death of Afternoon (ideato da Hemingway, con assenzio), il Bloody Mary ed il Vampiro, dai tipici profumi e gusti messicani (e lì se ne intendono considerata l’ofrenda del dia de muertos).


Tornando al Corpse Reviver N°2, la prima ricetta appare nel Savoy Cocktail Book, di Harry Craddock, che con arguzia afferma: “Quattro Corpse Reviver bevuti uno dopo l’altro (ri)uccideranno nuovamente il resuscitato!”. Esiste anche una versione precedente (Corpse Reviver №1). Quest’ultima è a base di cognac, calvados e vermouth italiano. Sempre Craddock afferma: “Da prendere prima delle 11:00 o quando è necessaria una ricarica di energia “.
Il barman Victor Bergeron (meglio noto come Trader Vic) descrive il Corpse Reviver №1 con gli stessi ingredienti, ma con una sprizzata di olio essenziale di limone.
