“Mi hanno revocato il trasferimento per colpa di altri colleghi”
[media id="3672"]Racconta la sua storia mal celando nella voce tanta amarezza, Margherita Leone, 41 anni di Curno (BG). Margherita è una delle tante insegnanti immesse in ruolo nel settembre 2022 su s...


Le è stato così assegnato l’Istituto Comprensivo “Masih” di Milano.
“In questa scuola mi trovo benissimo, ma dovendo affrontare ogni giorno uno spostamento di 130 km in auto, ho preferito fare richiesta di mobilità per tornare nella mia provincia, anche per ammortizzare i costi” spiega Margherita.
Il 24 maggio, quando il bollettino dei trasferimenti le ha assicurato di essere stata trasferita a Ponte San Pietro, a pochi kilometri da casa, ha tirato un sospiro di sollievo.
Giusto uno solo, perché a luglio, l’UST di Bergamo l’ ha contattata telefonicamente per anticiparle che il suo trasferimento sarebbe stato revocato. Comunicazione che è stata poi ufficializzata il 13 luglio col decreto di revoca.
“Mi hanno spiegato che il posto a Ponte san Pietro era stato reso disponibile grazie al “movimento” in uscita di un docente che aveva richiesto il passaggio alla scuola superiore senza essere abilitato a quel tipo di insegnamento. Quindi il collega è tornato ad occupare il suo posto precedente e a quel punto per me non c’era più spazio”.
Come mai il bollettino del 24 maggio fosse uscito senza che questa anomalia fosse stata riscontrata non è dato sapere. L’UST di Bergamo ha semplicemente comunicato che non sarebbe stato possibile fare altrimenti.
Margherita Leone non è la sola ad avere subito la revoca per ragioni imputabili ad altri, ma questo non la consola.
“Il sistema della mobilità (così come delle immissioni in ruolo) è una catena di ingranaggi troppo complessi, una specie di domino in cui, caduto un pezzo, cadono tutti gli altri; ora resterò ancora un altro anno a Milano, sperando di poterci riprovare nel 2024” conclude la maestra Leone, che non ha prodotto istanza di assegnazione provvisoria nei termini perché convinta di aver avuto la mobilità.