Trionfo di Trump alle primarie Repubblicane in Iowa: La sinistra in allarme
Con oltre il 50% dei voti, l’ex presidente degli Stati Uniti non solo dimostra la sua forza incontestabile tra i repubblicani ma emerge come principale contendente di Joe Biden nelle elezioni presidenziali di novembre.

Il panorama politico statunitense si scuote con la straordinaria vittoria di Donald Trump alle primarie repubblicane in Iowa. Con oltre il 50% dei voti, il 45º presidente degli Stati Uniti non solo dimostra la sua forza incontestabile tra i repubblicani ma emerge come principale contendente di Joe Biden nelle elezioni presidenziali di novembre.

In un risultato senza precedenti, Trump conquista oltre 30 punti di vantaggio sul secondo classificato, stabilendo un nuovo record alle primarie in Iowa. Le criticità legali che lo circondano sembrano non intaccare la sua popolarità, anzi, sembrano rafforzarla. Con 56.260 voti, Trump si assicura ben 20 dei 40 delegati in palio, lasciando il governatore della Florida, DeSantis, a distanza di sicurezza con 8 delegati.
Il terzo posto di Nikki Haley con 7 delegati e il quarto posto di Vivek Ramaswami, che si ritira dalla competizione per appoggiare Trump, delineano una situazione in cui l’ex presidente è chiaramente in testa. Il suo dominio nelle primarie in Iowa del 2024 contrasta con la sua performance del 2016, quando arrivò secondo alle spalle di Ted Cruz.

Anche Mario Adinolfi, politico e giornalista, rileva il formidabile ritorno di Trump, sottolineando il suo impatto positivo durante il mandato precedente.
Il taglio delle tasse al ceto medio, il ridimensionamento della presenza statunitense in scenari di guerra e l’impegno in favore della vita con nomine conservative alla Corte Suprema sono elogiati come elementi che hanno plasmato il successo di Trump tra gli americani.
Il Presidente del Popolo della Famiglia, critica la sinistra americana e mondiale, accusandola di amare la democrazia solo quando è a proprio vantaggio. Sottolineando la forte resistenza di Trump alle tattiche legali e di demonizzazione mediatica, attribuendo alla sua mancanza di timori reverenziali una chiave del suo anche attuale successo.
Secondo Adinolfi quindi Trump sarà rieletto, in barba a chiunque oggi lo vorrebbe in galera per i fatti di Capitol Hill o chi pensava, stampa compresa anche nelle passate elezioni, sconfitto contro la Clinton e invece…