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Uil Scuola Rua: il contratto si fa su regole certe. D’Aprile: La non firma non è un capriccio ma una scelta ponderata

Oggi si è tenuto una iniziativa nazionale della Uil Scuola Rua con i propri dirigenti e le Rsu per un confronto sulle ragioni della non sottoscrizione

25 gennaio 2024 14:40
Uil Scuola Rua: il contratto si fa su regole certe. D’Aprile: La non firma non è un capriccio ma una scelta ponderata -
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Il Segretario generale Giuseppe D’Aprile ha incontrato i dirigenti e le Rsu a Roma per discutere le prossime iniziative sindacali dopo l’entrata in vigore del contratto 19/21, che non ha visto la firma della Uil Scuola Rua.

 

D’Aprile ha ribadito la posizione del sindacato, che non accetta di negoziare con l’amministrazione centrale senza regole certe e trasparenti. “Un contratto si sottoscrive quando le regole sono certe, non si può ragionare con la teoria del ‘vedremo’”, ha detto. Ha aggiunto che si è persa un’occasione per intervenire su alcune norme che penalizzano il personale della scuola, che avrebbe dovuto essere al centro del contratto.

Il Segretario ha anche sottolineato la forza e la rappresentatività della Uil Scuola Rua, che è presente nel 90% delle scuole e che non si lascia intimidire dalle pressioni degli altri sindacati. “Siamo un sindacato confederale, con una rappresentatività del 17%, in buona salute”, ha affermato.

D’Aprile ha poi affrontato il tema del rapporto con gli altri sindacati, dicendo di rispettare le idee di tutti, ma di aver avuto posizioni diverse sul contratto. “Questa è la democrazia. Ciò non significa che in futuro non potremo affrontare insieme altre questioni”, ha dichiarato. Ha sottolineato l’importanza di percorrere strade comuni quando si propongono idee e finalità valide, perché l’obiettivo da raggiungere è la tutela dei lavoratori.

Infine, D’Aprile ha ricordato che la non firma del contratto non è una conclusione, ma un inizio che non deve far distogliere lo sguardo dai temi di politica scolastica che vanno affrontati con urgenza. Ha citato come esempio l’autonomia differenziata, che ha già passato il vaglio del Senato e che avrà delle ripercussioni sull’intero sistema scolastico italiano.

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