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Un' altra scuola è possibile. Manifestano a Roma i precari della scuola

La manifestazione dei precari della scuola, svoltasi il 12 ottobre 2024 a Roma, ha visto la partecipazione di migliaia di insegnanti, studenti e rappresentanti dei sindacati di base come Cobas, Cub Su...

A cura di Redazione
13 ottobre 2024 07:15
Un' altra scuola è possibile. Manifestano a Roma i precari della scuola -
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La manifestazione dei precari della scuola, svoltasi il 12 ottobre 2024 a Roma, ha visto la partecipazione di migliaia di insegnanti, studenti e rappresentanti dei sindacati di base come Cobas, Cub Sur e Usb. L’evento, denominato “Un’altra scuola è possibile”, è stato organizzato per protestare contro le condizioni lavorative dei docenti precari e il sistema di reclutamento scolastico considerato iniquo.

I temi della manifestazione

I manifestanti hanno denunciato diversi problemi, tra cui l’uso di algoritmi per l’assegnazione delle cattedre, che lascia gli insegnanti in una condizione di precarietà e incertezza ogni anno. Il sistema attuale viene criticato per essere arbitrario e non considerare adeguatamente esperienza e competenze, costringendo molti a cambiare scuola o rimanere esclusi dai ruoli stabili. La manifestazione ha sottolineato anche l’ingiustizia dei titoli di accesso alla professione, che spesso devono essere conseguiti a costi elevati e senza garanzie di stabilizzazione.

Un altro tema centrale della protesta è stato l’abuso dei contratti a tempo determinato, una pratica che ha portato la Commissione Europea a deferire l’Italia alla Corte di Giustizia UE. I manifestanti chiedono una stabilizzazione che includa un doppio canale di reclutamento, basato sia su concorsi che sulle graduatorie, e una riduzione del numero di alunni per classe per migliorare la qualità dell’insegnamento e delle condizioni di lavoro.

Le reazioni

Dopo la manifestazione dei precari della scuola del 12 ottobre a Roma, sono emersi vari commenti da parte di sindacalisti e politici.

Sindacati di base come Cobas hanno espresso soddisfazione per la partecipazione e l’unità dimostrata. Piero Bernocchi, portavoce della Confederazione Cobas, ha evidenziato come la manifestazione rappresenti un momento di coesione per le diverse categorie di docenti precari, sottolineando l’importanza di stabilizzare il personale e di abolire il sistema dell’algoritmo che gestisce le assegnazioni delle cattedre, considerato iniquo. Bernocchi ha ribadito la necessità di ridurre il numero di alunni per classe e di porre fine alla mercificazione dei titoli di accesso alla professione.

Libero Tassella di SBC (Scuola Bene Comune) ha criticato la frammentazione delle lotte sindacali precedenti e ha espresso un’opinione pessimistica sulla partecipazione degli insegnanti alle manifestazioni, accusando molti di non voler realmente impegnarsi nella difesa dei propri diritti. Secondo lui, la scarsa partecipazione rischia di indebolire ulteriormente la posizione dei lavoratori della scuola nei confronti delle istituzioni.

Dal lato politico, il Ministro dell’Istruzione Valditara ha espresso la sua posizione poco dopo l’evento, ribadendo l’importanza di affrontare il problema del precariato ma anche sostenendo la necessità di mantenere certi strumenti di valutazione e controllo, come l’uso dei concorsi, pur promettendo maggiore trasparenza e possibilità di dialogo.

La manifestazione ha avuto eco rilevante e ha riacceso il dibattito sul precariato e sulle riforme scolastiche, mettendo in luce la richiesta di stabilità e condizioni di lavoro più eque da parte dei docenti e il bisogno di una riforma strutturale del sistema educativo italiano.

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