Un’equipe psicopedagogica nelle scuole a disposizione di studenti, docenti e genitori
Episodi violenti da parte degli studenti di scuola nei confronti degli insegnanti sono sempre più frequenti e vengono sistematicamente registrati e diffusi in rete. “È la fotografia di un rapporto di...

Episodi violenti da parte degli studenti di scuola nei confronti degli insegnanti sono sempre più frequenti e vengono sistematicamente registrati e diffusi in rete. “È la fotografia di un rapporto di fiducia, quello tra scuola e famiglia, che si va sgretolando ogni giorno di più.” Alla luce di questo allarme si sono riuniti in audizione al Senato alla 7^ commissione (Cultura e istruzione) presieduta dall’On. Marti, rappresentanti della scuola, intellettuali e giornalisti.
“La pandemia ha influito negativamente sulla crescita psicofisica di ragazzi ed adolescenti. Lo testimoniano diversi studi dell’Ordine degli psicologi.” Afferma Valentina Santarpia redattrice del corriere della sera.
“Insonnia, depressione, anoressia, autolesionismo, difficoltà di relazioni sociali, aggressività, insicurezza: sono solo alcuni dei sintomi emersi che si stanno rivelando nel tempo molto più pericolosi e con conseguenze a lungo termine rispetto alle previsioni.”
“Il disagio giovanile post pandemia ha acquisito diverse forme: in base alle personalità e agli ambienti, questi disagi si sono poi declinati in maniera differente. I due ragazzi suicidi nel giro di pochi giorni a Monza a scuola e le aggressioni ai docenti sono due facce di una stessa medaglia, espressione di un malessere che è nato da un periodo di straordinaria fragilità mondiale e che ha minato l’autorevolezza degli adulti, acuito le insicurezze degli adolescenti, indebolito i ruoli, annacquato i rapporti di potere, e soprattutto esacerbato tutte le difficoltà. È necessaria una figura di supporto psicologico, pagata dallo Stato, che costantemente monitori e verifichi il disagio e aiuti a superarlo.”
Citando Lehonard Coen “C’è una crepa in ogni cosa, è così che entra la luce. Ed è proprio guardando le crepe, non fingendo che non esistano, considerando le debolezze, le fragilità che si potrà vedere chiaramente un nuovo modo di essere studenti, docenti, genitori, scuola.” Conclude la giornalista, in aula.