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Uscire dalla tempesta perfetta dell’emergenza mobilità dei Dirigenti Scolastici

Uscire dalla tempesta perfetta dell’emergenza mobilità dei Dirigenti Scolastici

A cura di Redazione
31 maggio 2025 13:48
Uscire dalla tempesta perfetta dell’emergenza mobilità dei Dirigenti Scolastici -
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I Dirigenti scolastici fuori regione esprimono apprezzamento per la norma che stabilisce il 100% da riservare alla mobilità interregionale della categoria per il prossimo anno scolastico e ringraziano il Parlamento per avere preso in carico, anche quest’anno una problematica che è ormai diventata una vera e propria emergenza frutto di quella che abbiamo definito nel nostro convegno nazionale del 20 gennaio scorso “una tempesta perfetta”.


Dal 2021, infatti, il Parlamento si trova a intervenire in deroga al contratto per cercare di fornire una risposta a centinaia e centinaia di dirigenti scolastici che, dall’anno scolastico 2019/2020, hanno assunto l’incarico in regioni diverse dalla propria, affrontando notevoli sacrifici sul piano personale e professionale e andando in qualche modo in contrasto con il ruolo “regionale” del dirigente scolastico previsto dalla scuola dell’autonomia, che lo individua come uno degli “attori” fondamentali sui territori, da conoscere e comprendere a fondo.

Richiamiamo qui solo sommariamente le ragioni che hanno portato a questa “tempesta perfetta” sulle quali abbiamo sviluppato da anni un’analisi di cui l’Amministrazione e le OO.SS. sono ben consapevoli:

a) Concorso NAZIONALE 2017, con disallineamento con il contratto per dirigenti scolastici formulato su incarichi che si intendono di carattere regionale;
b) Immissioni dalla coda del concorso 2011 nella Regione Campania, determinatasi in conseguenza di numerosi ricorsi, da cui la saturazione oramai pluriennale dei posti da Dirigente scolastico in Campania;
c) Immissione dei primi 519 di oltre 2000 sanati con concorso riservato D.M. 107/2023, anch’essi con aspirazione legittima a rientrare a fine triennio nella propria regione (quando non già immessi direttamente, come in Lazio, a scapito delle domande di mobilità insoddisfatte);
d) Ulteriori immissioni con precedenza sulla mobilità come da art. 12, c. 2, del D.L. 71/2024;
e) La prospettiva di ulteriori immissioni da concorsi ordinari regionali in regioni sature (la citata Campania in particolare) che vedranno immessi a breve n. 587 neo-DS reclutati con bando D.D.G. 2788/2023;
f) Istituti dimensionati e (il fenomeno inedito dei) Dirigenti scolastici perdenti posto, per effetto del D.I. 127/2023 che taglia posti 60 da Dirigente scolastico nell’a.s. 2025/26 e 152 nel 2026/27, anche per il venir meno delle deroghe (2,5%) del Decreto “Mille proroghe” 2024;
g) Il posticipo dell’età pensionabile e i trattenimenti in servizio di cui all’art. 1, c. 165, della L. 207/2024 (Legge diBilancio 2025).


Il ricorso ad interventi legislativi di emergenza sulla mobilità, in deroga alle disposizioni contrattuali, ha certamente migliorato la situazione ma è ben lungi dall’averla avviata a soluzione.
Sottolineiamo con soddisfazione anche la decisione dell’Amministrazione di attivare anche per i Dirigenti scolastici la piattaforma POLIS per le istanze di mobilità, a garanzia di maggiore trasparenza e di applicazione di criteri univoci.
Rileviamo che, per giurisprudenza consolidata ormai da anni, la mobilità precede sempre le nuove assunzioni a partire dal D. Lgs. 165//2001. Il Consiglio di Stato, Sezione III, con la Sentenza n. 4166 del 9 maggio 2024, ha confermato una prassi già consolidata nella pubblica amministrazione italiana: la mobilità volontaria deve essere considerata preliminare rispetto all’indizione di nuovi concorsi o selezioni e prevale sullo scorrimento di graduatorie in corso di validità. Si riporta, per completezza, uno stralcio della citata Sentenza che, al punto 11 letteralmente recita:


11. Venendo al merito, l’art. 30, d.lgs. n. 165/2001 impone alle Amministrazioni, prima di indire una selezione pubblica per la copertura di posti vacanti, di procedere, a pena di nullità, all’immissione in ruolo dei dipendenti provenienti da altre Amministrazioni attraverso la procedura di mobilità obbligatoria e volontaria.
Tale decisione, che si inserisce in una lunga serie di pronunciamenti giurisprudenziali (Consiglio di Stato, sezione III, nn.11605 e 2410 del 2022; 7792/2021; 6705 e 6041 del 2020; 3750/2018 e Consiglio di Stato, sezione V, n. 963/2021), ribadisce l’importanza strutturale della mobilità volontaria nell’ambito del reclutamento del personale pubblico.


Ribadiamo, pertanto, quanto già avanzato all’Amministrazione al fine di superare l’attuale “tempesta perfetta” e di chiudere definitivamente la fase emergenziale relativa alla mobilità dei Dirigenti scolastici, emersa e aggravata negli ultimi anni. Riteniamo che la mobilità interregionale dei Dirigenti scolastici debba essere regolamentata su base nazionale, mediante l’applicazione uniforme di criteri oggettivi e coerenti su tutto il territorio. In tale contesto, appare necessario e urgente sospendere, fino alla completa risoluzione della situazione emergenziale, la previsione del nulla osta da parte del Direttore dell’U.S.R. di provenienza, adottando i seguenti criteri di priorità:
a) anzianità di servizio complessiva;
b) anzianità di servizio anche nell’applicazione delle normative speciali;
c) priorità nell’assegnazione alla regione di residenza e/o alla regione di residenza dei propri familiari;
d) presenza di figli minori.

Al fine di garantire l’effettiva attuazione delle misure di riequilibrio territoriale e di rispetto del principio di continuità gestionale e familiare, si chiede che il Ministero dell’Istruzione e del merito, in sede di determinazione annuale dell’organico dirigenziale, riservi una quota strutturale di posti per la mobilità interregionale. Tale quota dovrebbe comprendere non solo le sedi nominali, ma anche tutte le sedi vacanti e disponibili, assicurando così una reale opportunità di rientro per i dirigenti scolastici fuori regione. Si auspica che questa misura venga mantenuta fino al completo superamento dell’attuale fase emergenziale, che continua a produrre effetti penalizzanti sul piano personale ed economico per molti dirigenti.

Infine, chiediamo al Ministero di valutare l’introduzione dell’istituto dell’assegnazione provvisoria anche per i Dirigenti scolastici e la possibilità di attivare percorsi di mobilità intercompartimentale, considerando altresì la previsione di una riserva di posti nelle assegnazioni temporanee presso gli Uffici Scolastici Regionali, l’Amministrazione centrale e periferica del Ministero.

I Dirigenti Scolastici Fuori Regione

 

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