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Viaggi d’istruzione addio? Sempre meno docenti vogliono accompagnare gli studenti e non è solo un problema di compensi

Viaggi d’istruzione addio? Sempre meno docenti vogliono accompagnare gli studenti e non è solo un problema di compensi

A cura di Redazione
10 aprile 2025 20:09
Viaggi d’istruzione addio? Sempre meno docenti vogliono accompagnare gli studenti e non è solo un problema di compensi - Transport, tourism, road trip and people concept. People in the intercity bus. Group of passengers or tourists in travel bus
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Viaggi d’istruzione addio? Sempre meno docenti vogliono accompagnare gli studenti e non è solo un problema di compensi: sono molteplici le motivazioni del rifiuto sempre più generalizzato verso le uscite didattiche emerse da un sondaggio nazionale realizzato dalla testata specializzata ‘La Tecnica della Scuola’, al quale hanno partecipato oltre 2 mila lettori, in netta prevalenza insegnanti.

Le gite scolastiche, un tempo attese con trepidazione da studenti e docenti, stanno diventando un’esperienza sempre più rara. Tuttavia, un numero sempre crescente di insegnanti si rifiuta di vivere questa avventura insieme alla propria classe. Ma cosa si nasconde dietro questo crescente rifiuto? Per capirlo meglio, La Tecnica della Scuola ha lanciato un sondaggio che ha coinvolto 2.055 lettori, di cui 1.938 docenti. I risultati parlano chiaro: alla base del rifiuto ci sono motivazioni pratiche ed emotive, quindi non solo legate a diarie praticamente inesistenti.

 

Dall’indagine è emerso che in prevalenza i docenti hanno dichiarato di evitare le gite e le visite culturali, che non possono essere imposte dalla dirigenza scolastica, per via dell’alto rischio legato a eventuali incidenti, che comportano enormi responsabilità legali e morali: rientrano in questa situazione – che prevede un carico di responsabilità non sostenuto da una tutela adeguata – ben il 48,8% di coloro che hanno partecipato al sondaggio.

Il 27,7%, invece, ha indicato come causa la gestione complicata delle classi, che negli anni si sono fatte via via più difficili da contenere, soprattutto in contesti fuori dall’ambiente scolastico. Il 21,7% ha puntato il dito contro i compensi irrisori, che non giustificano l’impegno richiesto: accompagnare una classe vuol dire, infatti, rinunciare al proprio tempo libero, lavorare ben oltre l’orario d’obbligo, con una retribuzione quasi simbolica.

Infine, l’1,8% si è lamentata per l’assenza di riconoscimenti di carriera verso chi svolge attività extra, come pure le gite scolastiche: un disincentivo ulteriore, quindi, in un sistema che fatica a premiare l’impegno aggiuntivo.

 

I COMMENTI

Oltre a rispondere al sondaggio, alcuni docenti hanno voluto sottolineare il proprio punto di vista. Abbiamo raccolto alcune opinioni al riguardo: “Sono favorevole alle gite, ma solo se riconosciute a livello professionale, oggi siamo soli in tutto”. “Il problema non sono le gite, ma il modo in cui la scuola le scarica totalmente sugli insegnanti”. “Partecipo sempre, perché credo siano fondamentali per la crescita dei ragazzi, ma lo faccio a costo di grandi sacrifici personali”. “Servirebbe una figura dedicata alla logistica, perché il docente non può fare il tour operator”.

 

IL SONDAGGIO IN GRAFICI

 

 

 

Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 3 al 10 aprile 2025. Hanno partecipato 2.055 lettori. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.

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